Basilicata Comuni

Abriola
Abriola è un comune italiano di 1.338 abitanti situato a 957 m s.l.m. Non si hanno notizie certe sulle origini della città. Le uniche prove di insediamento si hanno intorno al IX secolo quando i Saraceni nell 872 fondarono una cittadella fortificata a presidio della vallata della Fiumara di Anzi. Nel corso dei secoli la città fu longobarda poi divenne feudo del Principato di Taranto. In seguito appartenne a molti casati tra cui quello dei D Orange dei Di Sangro dei Caracciolo e dei Federici. Nel 1809 il borgo divenne scenario di un efferato episodio di brigantaggio: lo sterminio della famiglia del barone Federici ad opera di una delle più temute bande dell epoca capitanata dal brigante Taccone. Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali legate alla cultura contadina e pastorale. Tipica è la produzione di sedie impagliate. Il 14 febbraio si festeggia San Valentino Santo Patrono del borgo. A pochi chilometri dall abitato in località Piana del Lago sono presenti piste da sci per gli amanti degli sport invernali. 85010 Via Passarelli, 3, 85010 Abriola,
Accettura
Accettura sorge tra i boschi di Gallipoli Cognato e di Montepiano ed è sede del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. La nascita del borgo è collocata tra il VII e il IX secolo ad opera dei Longobardi e con il passare del tempo è appartenuto a diverse famiglie nobiliari del luogo. L’origine del nome si presta a diverse ipotesi prima fra tutte quella secondo cui derivi da acceptor ovvero sparviero allevato per le pratiche venatorie o da acceptator ovvero colui che accetta. Una ulteriore ipotesi sostiene che derivi dal simbolo del paese formato da due accette: accepta aurea acceptura quindi Accettura. Nel paese è possibile vedere i palazzi appartenuti alle famiglie nobili tra il 1700 e il 1800 ed anche architetture religiose che custodiscono opere pittoriche tabernacoli e statue lignee di grande valore. Il paese di Accettura però è maggiormente conosciuto per la Festa del Maggio un antico rito arboreo che è stato definito tra le 47 feste più belle del Mediterraneo . Patrono del paese è San Giuliano festeggiato il 27 gennaio. 75011 Via Roma, 75011 Accettura, MT
Acerenza
Acerenza è un comune di 2 279 abitanti situato a 833 metri di altitudine. I primi insediamenti abitati risalgono al VI secolo a.C. quando nacque l antica Acheruntia citata dagli scrittori romani Tito Livio e Orazio che la citano come Fortezza di guerra e presidio . Nel VI secolo d.C. lo storiografo Procopio dice che Totila avendo preso un certo presidio presso i Lucani che alcuni abitanti chiamano Acerenza vi pose un presidio di 300 uomini. E lo stesso Procopio ci dice che il suddetto presidio passò all Imperatore Giustiniano. Acerenza è citata in un documento bizantino del 1002 in cui si fa menzione di una contesa sorta tra il castrum di Tricarico e quello di Acerenza per il possesso di alcune terre a seguito della cacciata da parte delle forze bizantine degli arabi insediati a Pietrapertosa al comando di un certo Loukas un cristiano convertito all Islam che compiva scorribande nella zona. Il 4 maggio 1041 il vescovo Stefano 1029 1041 che appoggiava il Catapano di Bari muore combattendo sulle rive dell Ofanto contro i primi Normanni che avevano conquistato la zona intorno a Melfi. In seguito a questa battaglia Acerenza viene conquistata dai Normanni. Nel 1061 Roberto il Guiscardo ne fece una roccaforte rendendola un centro di difesa da rappresaglie bizantine. Il 25 maggio si festeggia il Santo Patrono San Canio martire cui è dedicata assieme a Santa Maria assunta la Cattedrale di Santa Maria monumento tra i più importanti della regione. 85011 Corso Vittorio Emanuele III, 151, 85011 Acerenza, PZ
Albano di Lucania
Il santo Patrono di Albano di Lucania piccolo comune di 1396 abitanti è San Vito Martire festeggiato il 15 Giugno. Riguardo l origine del nome del paese alcune tesi affermano che derivi da un condottiero di origine albanese altre dalla storica contessa Filippa D Alba. La tesi più accreditata è quella che fa derivare il nome dalla nobile famiglia romana degli Albius. Durante i secoli fu governato da varie famiglie di nobili origini. Tra i monumenti di interesse particolare va menzionata la Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore ex chiesa Madonna della neve . Come molti altri edifici di culto della Basilicata la chiesa attuale sembra sorgere su un precedente edificio di culto quasi sicuramente una chiesa paleocristiana. Successivamente tra il 1200 e 1300 venne costruita la chiesa attuale in stile romanico. Inizialmente era dedicata alla Madonna della Neve e dal 1924 in poi fu dedicata a Maria Santissima Assunta. 85010 Via Provinciale, 85010 Albano di Lucania, PZ
Aliano
Aliano sorge su un monte di sabbia e si può definire il paese dei calanchi caratteristici pendii che si originano dall erosione di rocce argillose e con scarsa copertura vegetale. Il paese è stato reso famoso da Carlo Levi un’anti fascista che nel 1935 venne mandato in esilio in questo luogo che descrisse nel libro Cristo si è fermato ad Eboli con il nome di Gagliano. La storia più recente lega il paese alla figura di Carlo Levi ma nell’antichità Aliano è stato un importante centro di scambi tra la civiltà greca etrusca e quella degli Enotri come testimoniato dalla scoperta di una necropoli risalente al periodo tra il VII ed il VI secolo a.C. e contenente più di mille tombe e numerosi reperti che sono custoditi nel Museo della Siritide di Policoro. Secondo alcune fonti il paese esisteva già nel 280 a.C. ai tempi di Pirro anche se in altre se ne parla ufficialmente a partire dal 1060. In epoca medioevale poi Aliano fu feudo di diverse famiglie tra cui i Sanseverino i Carafa ed i Colonna. Ciò che contraddistingue maggiormente Aliano è il suo paesaggio definito lunare e che lo fa rientrare tra I borghi autentici d’Italia . Nel paese si cerca di valorizzare e promuovere le risorse naturalistiche e culturali. Patrono di Aliano è San Luigi Gonzaga e i festeggiamenti in suo onore si tengono il 21 giugno. 75010 Vico Garibaldi, 16, 75010 Aliano, MT
Anzi
Sorgendo a 1.008 metri sul livello del mare Anzi è il terzo comune più alto della regione. Tipici di Anzi sono i fuochi di Sant Antonio. Già nel mese di maggio i cittadini iniziano a raccogliere le ginestre che serviranno ad alimentare i falò durante la sera del 12 giugno. Alcuni giovani lanciano nei falò le ginestre e altri trasportano le guglie statue di legno con l immagine di Sant Antonio accompagnati dalla musica. È un rito di fertilità e purificazione. Lo scopo è di attraversare i fuochi con le due guglie camminando tra le fiamme tra i vari quartieri. La festa del Santo Patrono San Donato si tiene invece il 7 Agosto. 85010 Via Fittipaldi, 8, 85010 Anzi, PZ
Armento
Piccolo borgo della Val d’Agri 578 abitanti Armento vanta un patrimonio storico considerevole. Una importante quantità di rinvenimenti archeologici risalenti ad epoche diverse è stata portata alla luce grazie alle diverse campagne di scavo effettuate sul territorio. Tra gli oggetti rinvenuti degni di nota sono la statua di bronzo del Satiro Inginocchiato e la Corona aurea di Kritonios entrambi risalenti al IV secolo a.C. ed oggi custoditi presso il Museo Archeologico Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera. Le celebrazioni per la festa della Madonna della Stella si svolgono la seconda domenica di maggio e l 8 settembre. La seconda domenica di maggio la Statua della Vergine viene accompagnata alla Cappella con una processione di macchine. L 8 settembre la Statua viene nuovamente riportata nella Chiesa Madre del borgo. 85010 Piazza Umberto I, 14, 85010 Armento, PZ
Atella
Nonostante tracce di insediamenti risalenti al III IV secolo la formazione del centro abitato nella versione attuale risale al XIV sec. quando Giovanni d Angiò figlio di re Carlo II promise l esenzione dalle imposte per 10 anni a coloro che si sarebbero trasferiti nella città che stava sorgendo per suo volere. L’occasione si rivelò vantaggiosa per quei cittadini che erano stati impoveriti dalle continue guerre e oppressi dai pesanti tributi dei feudatari del Vulture e dintorni. Dopo il 1861 molti abitanti di Atella parteciparono attivamente al movimento di rivolta noto come Brigantaggio. il maggior rappresentante del brigantaggio atellano fu Giuseppe Caruso prima luogotenente di Carmine Crocco poi traditore del suo capo dopo essersi costituito alla Guardia Nazionale Italiana. Oggi è un centro di 3834 abitanti devoti a Santa Maria di Nives festeggiata il 5 Agosto. 85020 Piazza Matteotti, 1, 85020 Atella, PZ
Avigliano
Nata nel Medioevo e passata attraverso le varie dominazioni che caratterizzarono l’Italia meridionale Avigliano fu nel XIX sec. uno dei centri protagonisti delle vicende che caratterizzarono il Brigantaggio. Fu nei dintorni di Lagopesole frazione di Avigliano che sorsero i primi e più importanti nuclei comandati da Carmine Crocco di Rionero in Vulture e da Giuseppe Nicola Summa più noto come Ninco Nanco di origine aviglianese. Tuttavia ad Avigliano i contadini e gli artigiani si riunirono ai borghesi respingendo nel 1861 la banda di Crocco dall ingresso nel paese. Oggi Avigliano è famosa in Basilicata e non solo per alcuni elementi legati alla tradizione culinaria. Tipiche sono la strazzata focaccia a ciambella con pepe e la carchiola focaccia azzima con farina di mais cotta in camino. Tipica è anche la fucuazza tradizionale focaccia cotta a legna. Importante e molto presente nella gastronomia locale è il baccalà protagonista di ricette come il baccalà aviglianese con peperoni cruschi aglio e prezzemolo o le polpette di baccalà e patate aromatizzate con peperone crusco in polvere. Il 15 giugno i circa 11.000 abitanti festeggiano il Santo Patrono San Vito. 85021 Corso Emanuele Gianturco, 42, 85021 Avigliano, PZ
Balvano
Piccolo centro circa 1.800 abitanti vede spesso il suo nome legato al sisma del 1980 quando il solo crollo della chiesa locale provocò ben 77 morti. Dopo il sisma ricevette la visita di Papa Giovanni Paolo II. Nonostante il forte terremoto è tutt’ora possibile ammirare parte del castello Normanno o i numerosi palazzi signorili risalenti al XVII e XVIII secolo fra cui lo splendido Palazzo Laspro 1750 che ha ospitato Vittorio Emanuele II e la regina Margherita. Il 13 giugno viene festeggiato Sant’Antonio da Padova. 85050 Via Camillo Benso Conte di Cavour, 2, 85050 Balvano, PZ
Banzi
Banzi è un piccolo centro di circa 1200 abitanti dalle origini molto antiche. Esistono infatti chiare testimonianze risalenti già all’ VIII secolo a.C. quando nella zono risiedevano gli Osci. La più importante è la Tabula Bantina il più importante reperto mai rinvenuto sulla lingua degli Osci trovata nel 1790 nel territorio di Oppido Lucano. È costituita da una lastra di bronzo divisa in tre pezzi ed in alcuni frammenti. Presenta incisioni grafiche su entrambe le facciate. Da una parte vi è lo statuto bantino una legge municipale dell antica città di Bantia l attuale Banzi scritto in lingua osca ma con caratteri latini. Sull altra facciata è inciso un plebiscito una legge di Roma in lingua latina. Alcuni frammenti sono conservati nei musei archeologici di Napoli e Venosa. Gli abitanti di Banzi festeggiano San Vito il 15 Giugno. 85010 Via Aldo Moro, snc, 85010 Banzi, PZ
Baragiano
Il comune di Baragiano presenta un particolare conformazione è diviso in due parti: sulla collina si trova il centro storico quindi la parte più antica e custode delle bellezze del passato a valle invece troviamo Baragiano Scalo la parte dove sono concentrate le attività commerciali e lo scalo ferroviario. Le sue origini sono antichissime come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti in contrada Braida e i resti di mura databili tra il VI e il V sec. a.C. Abbiamo detto che il centro storico è il posto in cui poter ammirare le bellezze del passato e infatti passeggiando per le sue vie ci si imbatte in palazzi appartenuti alle antiche famiglie gentilizie e degni di attenzione sono i portali. È possibile vedere anche i resti di quello che un tempo doveva essere stato il castello forse il più importante della regione. Interessante anche la Chiesa di S. Maria Assunta di età rinascimentale. In località Toppo Sant’Antonio è possibile visitare l’Archeoparco del Basileus un parco archeologico i cui ritrovamenti risalgono al VI sec. a.C. e che ha restituito la tomba del Basileus un re dei Peuketiantes un antico popolo lucano che qui circa 2500 anni fa fu sepolto con le armi di tipo greco: elmo scudo spada e punta di lancia e le ceramiche e il calderone decorati con storie di Eracle Dioniso e Teseo. Grazie alla sua conformazione territoriale negli ultimi tempi Baragiano ha visto lo sviluppo del ciclismo amatoriale infatti ogni anno il lunedì di Pasquetta si disputa la corsa ciclistica Medaglia d oro SS. Annunziata per categorie allievi e juniores provenienti dalle regioni dal centro sud. La festa del Santo Patrono è il 16 agosto in onore di San Rocco. 85050 Corso Giuseppe Garibaldi, 18, 85050 Baragiano, PZ