Basilicata Comuni

Pomarico
Pomarico è un paese collinare tra i fiumi Bradano e Basento. Ai margini del paese si estende il Bosco di Manferrara. Le origini di Pomarico sono molto remote l’attuale centro di origine medievale è stato fondato nel IX sec. dagli abitanti di Pomarico vecchio dopo che quest ultimo fu distrutto più volte dai Saraceni. L’origine del nome si appresta a diverse ipotesi una fra tutte secondo cui il nome deriva da Pomaria Locus o Pomi Ager luogo ricco di alberi fruttiferi . Diversi feudatari hanno posseduto Pomarico tra cui nel 500 i D’Avalos e gli Orsini. La parte più antica di Pomarico è conosciuta come Rione Castello e custodisce i resti dell’antico fortilizio e della chiesa vecchia fatta costruire da Francesco II Del Balzo intorno alla metà del XV secolo. Grande importanza dal punto di vista storico e culturale rivestono le chiese prima fra tutte la chiesa madre dedicata al Santo Patrono San Michele Arcangelo festeggiato l’8 maggio. Ma Pomarico ogni anno omaggia anche il compositore Antonio Vivaldi ricordandone le origini lucane da parte del nonno materno che emigrò alla volta di Venezia. 75016 Corso Giuseppe Garibaldi, 6, Pomarico, MT
Potenza
Potenza è il capoluogo di regione sorge nell’Alta Valle del Basento a nord delle Dolomiti Lucane. Il territorio risulta essere abitato a partire dal IV sec. a.C. La città molto probabilmente ha avuto origine dalla distruzione del vicino centro abitato di Serra di Vaglio del quale sono visibili i resti. La buona posizione geografica ne fece un importante crocevia del Mediterraneo facilitando i benefici delle influenze provenienti dal mondo greco. Sotto la dominazione romana Potenza fu prima prefettura e poi importante municipio. A quest epoca risalgono il ponte S. Vito costruito tra il 248 e il 305 a.C. e il Mosaico di Malvaccaro appartenuto ad una villa romana. Il centro storico della città è costellato di edifici di culto di epoca medievale alcuni sorti su preesistenti chiese paleocristiane. Tra le chiese più importanti sicuramente c’è la Cattedrale di San Gerardo risalente al XIII sec. e conserva al suo interno le spoglie del santo patrono. Secondo alcuni scavi archeologici condotti negli anni ’60 la cattedrale dovrebbe sorgere sul sito di una costruzione sacra precedente. Tra gli eventi che maggiormente caratterizzano la città e che ogni anno richiama numerosi visitatori e turisti c’è la Parata dei Turchi a fine maggio in concomitanza con la festa patronale di San Gerardo. E’ una parata in costume in cui si rappresenta il leggendario intervento di San Gerardo per salvare la città dall invasione dei Turchi evento privo di veridicità storica ma che fa parte del folclore locale. Nella parata generalmente oltre ad essere rappresentati San Gerardo gli invasori Turchi ed i soldati medievali difensori della città sfilano anche dei figuranti che rappresentano il popolo potentino dei secoli XII XVI e XIX indossando i vestiti e i costumi tradizionali di quei periodi storici. 85100 Piazza Giacomo Matteotti, 85100 Potenza, PZ
Rapolla
Rapolla è un piccolo paese del Vulture Melfese le cui origini risalgono al tempo delle guerre tra Annibale e i Romani anche se la storia ufficiale risale al V sec. a.C. ai tempi della Magna Grecia e Rapolla si configura come una delle sentinelle greche più estreme dell’entroterra. Nel X sec. sul territorio di Rapolla ci fu la fondazione di un monastero da parte di monaci di rito greco. Il comune più volte distrutto ha conosciuto un periodo di ripresa con i Normanni che la dotarono di mura perimetrali e di un castello di cui oggi non si conserva alcuna traccia. Rapolla fu sede vescovile per molti anni e pertanto vanta un alto numero di costruzioni sacre tre conventi due monasteri cinque eremi sette chiese e se si considera il passato come curia vescovile perfino la badia di Santa Maria di Pierno e la badia di Monticchio. Di notevole interesse è la Cattedrale costruita nel XII sec. con portale in stile romanico e con campanile del 1209. Degne di nota sono anche la chiesa di San Biagio la chiesa dell Annunziata in stile barocco e la chiesa di Santa Lucia edificata dai Normanni nell XI sec. nel cui interno sono conservati affreschi raffiguranti episodi di vita di Santa Lucia. Rapolla si configura come un centro di ottima produzione vinicola olivicola ma anche come centro dedito al turismo termale favorito dalle sorgenti di acque acidulo ferruginose che sgorgano dalle tre sorgenti in contrada Orto del Lago. Una caratteristica di questo paesino è il Parco Urbano delle Cantine di fronte al centro storico delle cavità ipogee destinate da tempi remoti alla conservazione dei vini prodotti sulle vicine colline soleggiate. Nel Parco Urbano delle Cantine ogni anno si svolge la Festa della Castagna un percorso enogastronomico che consente ai numerosi visitatori di degustare i sapori tipici del territorio e di assistere agli spettacoli itineranti tra le incantevoli grotte cantine e alle dimostrazioni di pigiatura dell uva e della preparazione dei formaggi. La festa patronale è a febbraio in onore di San Biagio. 85027 Via Aldo Moro, 27, 85027 Rapolla, PZ
Rapone
Rapone è un piccolo paese che sorge a nord della Basilicata nell’area del Vulture Melfese. Vanta antichissime origini come testimoniano i ritrovamenti archeologici risalenti al VI secolo a.C. con il tipico sistema feudale Rapone è appartenuto a vari signori fino alla fine dell’epoca feudale. Il centro storico presenta un impianto medievale impreziosito nel tempo da palazzi del 700 di cui ancora oggi è possibile ammirarne i portali. Il paese possiede un cospicuo patrimonio sacro e diversi sono i luoghi di culto visitabili tra questi la chiesa madre di San Nicola Vescovo d’impianto cinquecentesco composta da chiesa campanile e uffici parrocchiali. Interessante è anche la chiesa di Santa Maria ad Nives del 1758 a navata unica e con l’altare maggiore in pietra decorata. Nel presbiterio in una nicchia di stile barocco è custodita la novecentesca statua della Madonna che dà il nome al tempio. Poco fuori dal centro abitato è possibile visitare la chiesa più antica del paese la chiesa di Santa Maria dei Santi sorta come cenobio nel 1131. Tra le eccellenze agroalimentari del paese ci sono la soppressata e il caciocavallo infatti ogni anno ad agosto si svolge la sagra incentrata proprio sulla celebrazione di questi due prodotti. Caratteristica e particolare è la festa patronale a giugno in onore di San Vito che prevede anche il Volo dell’Angelo una tradizione diffusa anche in altri comuni della Basilicata. Un bambino viene vestito da angelo con la spada e con in mano un cestino pieno di rose e recita al Santo una poesia gettando petali di rosa in suo omaggio. Il paese per l’occasione è ricoperto composizioni floreali che riproducono le immagini del santo. 85020 Corso Umberto I, 85020 Rapone, PZ
Rionero in Vulture
Rionero in Vulture sorge ai piedi di un vulcano spento il Vulture. Il paese presenta una ricca vegetazione fatta di vigneti uliveti e folti boschi che uniti alla favorevole esposizione hanno consentito lo sviluppo della viticultura e dei castagneti da frutto. Il territorio è di natura vulcanica ed è caratterizzato dalla circolazione di acque sotterranee che sgorgano in sorgenti di acque minerali che alimentano stabilimenti d’imbottigliamento nella zona. Infatti questo comune lucano è conosciuto in tutta Italia per le famose acque che arrivano sulle tavole di molti italiani. Le prime notizie sull’esistenza del borgo risalgono al XII sec. ma le sue origini sono molto più lontane risalgono al IV sec. Come molti altri paesi della regione anche Rionero in Vulture subì la dominazione normanna e vide anche il passaggio di Federico II di Svevia che prediligeva la zona del Vulture per poter praticare la falconeria. Con la fine della dominazione sveva il comune visse un periodo di profonda crisi che determinò anche uno spopolamento che venne arginato nel XV sec. con l’arrivo di contadini discendenti di Albanesi Epiroti. Un periodo di splendore il comune lo vive tra 700 e 800 quando il centro abitato si arricchisce di importanti palazzi nobiliari come Palazzo Fortunato oggi sede della biblioteca comunale e sede di eventi culturali. Rionero in Vulture è stata protagonista dei moti briganteschi ed è qui che si organizzò una delle bande di briganti capeggiata da Carmine Crocco un periodo della storia italiana che è possibile ripercorrere visitando il Museo del Brigantaggio che espone le fasi e i personaggi che ne sono stati protagonisti nell’ex Grancia di Santa Maria degli Angeli. Interessante anche visitare IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI MONTICCHIO allestito presso l’abbazia di San Michele un percorso articolato in sette tappe che espone le bellezze naturali di un ecosistema ancora intatto come quello del Vulture. Possiamo definire Rionero come la capitale della produzione di Aglianico del Vulture D.O.C. infatti ogni anno ad ottobre si svolge la Sagra dell’Aglianico del Vulture. Ad agosto invece ha luogo Vulcanica Live Festival una rassegna di musica letteratura e teatro che si svolge tra Rionero in Vulture e i Laghi di Monticchio. Per gli amanti delle gite a contatto con la natura non deve mancare una visita ai Laghi di Monticchio uno più grande l’altro più piccolo e Riserva Regionale. I due specchi d’acqua sorgono proprio al posto del cratere del Vulture vulcano ormai spento. In essi si riflette la splendida Abbazia benedettina di San Michele. Interessante è anche la Riserva Naturale Grotticelle nota per la Acanthobramaea europaea rarissima farfalla che generalmente vive in zone tropicali e nonostante si ritenesse estinta si posa anche tra le querce di questa area verde. Rionero in Vulture ha dato i natali a Giustino Fortunato politico e storico italiano fra i più importanti rappresentanti del Meridionalismo. La festa patronale si tiene ad agosto in onore della Madonna Maria SS. del Carmelo. 85028 Via Raffaele Ciasca, 8, 85028 Rionero in Vulture, PZ
Ripacandida
Ripacandida sorge su una rupe tra le colline del Vulture Melfese. La tradizione orale afferma che la città fu edificata dai romani. Il borgo così come noi oggi lo conosciamo fu edificato dai Goti successivamente i Longobardi munirono il borgo di mura inframmezzate da torri. Come la maggior parte dei comuni lucani nel corso dei secoli passò di feudatario in feudatario. Nel 1482 nel comune arrivarono i profughi albanesi in fuga dalle invasioni ottomane nella terra d’origine poi spostatisi nella vicina Massa Lombarda l’odierna Ginestra. Nel centro storico è possibile ammirare alcuni palazzi baronali risalenti al 700 ’800 come Palazzo Baffari Rossi ex convento delle Carmelitane e oggi sede municipale. Tra i luoghi sacri il più importante è il Santuario di San Donato tra i più famosi della regione e dal 2010 gemellato con la Basilica di San Francesco in Assisi. La festa patronale si svolge ad agosto in onore di San Donato e numerosi sono i pellegrini che si recano ogni anno in occasione della festività. Ripacandida è nota anche come Città dell’Olio e Città del Miele e a settembre nel paese si svolge una interessante Mostra Mercato del Miele Lucano. 85020 Via Gianbattista Rossi, 3, 85020 Ripacandida, PZ
Rivello
Rivello sorge incastonata nella Valle del Noce. Il luogo in cui sorge il borgo di Rivello è stato a lungo conteso da longobardi e bizantini tant’è che ancora oggi si possono ritrovare dei segni del loro passaggio. La storiografia ufficiale vuole che Rivello sia stata fondata dai profughi cilentani in fuga dalla città di Velia distrutta dai pirati saraceni su un territorio che a lungo è stato conteso tra longobardi e bizantini ma che entrambi hanno lasciato impronte culturali tanto che ancora oggi sopravvivono due nuclei distinti dell’abitato che fanno parte dello stesso contesto. Anche a Rivello si sono succedute diverse famiglie nel periodo feudale che hanno lasciato traccia della loro dominazione nella sopravvivenza dei palazzi che è possibile ammirare passeggiando nella cittadina. Tra questi spicca Palazzo Megale risalente all’anno 1000 un vero gioiello dell’architettura medievale. Interessante è anche il Santuario della Madonna di Sovereto edificato nell’Ottocento e al suo interno è custodito il simulacro della Madonna Nera. Rivello è un luogo ideale per gli amanti della natura in quanto inserito nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese con i monti Sirino e Coccovello che fanno da corona. Proprio ai piedi del Monte Sirino in uno scenario unico tra la montagna selvaggia e il mare cristallino si trova il Parco Avventura di Rivello che sorge in un area verde ed incontaminata di circa 8 ettari. Le numerose attività per grandi e piccoli annoverano diversi percorsi sospesi dove si ha la sensazione di camminare nel vuoto. Tra le tradizioni che caratterizzano Rivello c’è quella che ogni qualvolta avviene una nascita nel paese si suona o desppònze . I familiari del neonato chiedono al parroco di suonare le campane per dare il lieto annunzio a tutta la comunità. Ad intervalli regolari la campana suona per tre volte se è nato un maschietto e per due volte se è nata una femminuccia. La festa patronale è in onore di San Nicola e prevede i festeggiamenti due volte l’anno ma la più importante è la festa in onore di Sant’Antonio da Padova a giugno durante la processione sfilano le cende a fine serata viene fatto il Lialò un’asta di prodotti tipici del territorio. 85040 Viale Monastero, 48, 85040 Rivello, PZ
Roccanova
Tra le valli dei fiumi Agri Sinni e Sarmento sorge Roccanova un piccolo borgo della provincia di Potenza con una storia che comincia da lontano allorch coloni greci si stanziarono sul territorio tra il VII IV sec. a.C. Le prime notizie certe dell’esistenza del borgo risalgono al XIII periodo in cui Roccanova compare come roccaforte della contea di Chiaromonte durante il periodo normanno. Roccanova conserva perfettamente la struttura medievale del suo abitato fatto di piccole stradine e vicoli di palazzi appartenuti alle famiglie che negli anni si sono succedute al comando. Tra le chiese che si incontrano visitando Roccanova interessante è la chiesa madre di San Nicola di Bari del XII sec. nel rione Fonte un tempo era il luogo più alto e più abitato. La chiesa venne completamente distrutta dal terremoto del 1857 e ciò che si pot recuperare venne trasferito nella chiesa della SS.ma Annunziata. La ricostruzione della chiesa è stata ultimata intorno al 1980. Di particolare interesse l orologio solare costruito nel 1882 nella piazza principale dall ing. Telfi. Una caratteristica del territorio è la grande diffusione di vigneti tanto da far definire Roccanova come il paese del vino. Famoso è il Grottino di Roccanova che ancora oggi viene conservato nelle grotte cantine una sorta di cunicoli scavati nella roccia delle tempe arenarie dove grazie ai livelli costanti di temperatura e umidità le caratteristiche organolettiche del vino si mantengono inalterate nel tempo. Tali grotte circa si trovano alla periferia di Roccanova e alcune di esse risalgono al 1700. Secondo alcune ipotesi pare che il nome stesso del vino derivi dai caratteristici luoghi in cui è stato da sempre conservato. Gli eventi che caratterizzano Roccanova sono la festa patronale ad agosto in onore di San Rocco e la Festa del Lucani nel Mondo anche quest’ultima si tiene ad agosto invece a dicembre si svolge la Sagra del Vino. 85036 Piazza del Popolo, 85036 Roccanova, PZ
Rotonda
Rotonda sorge nella Valle del Mercure nel Parco Nazione del Pollino infatti il comune presso il Santuario di Santa Maria della Conciliazione ne ospita la sede. Le prime notizie del borgo risalgono all’XI sec. Il vecchio nucleo sorgeva su un cucuzzolo con in cima il castello di cui oggi è possibile ammirarne solo alcuni resti. La parte più antica di Rotonda è caratterizzata da strette viuzze e case che sembrano nascere dalle rocce con splendidi portali. Rotonda è abbellita da opere d arte in pietra calcarea locale. Oltre ai portali fioriere acquasantiere vasche e fontane. L attività degli scalpellini iniziata a partire dal 1500 rappresenta infatti l eccellenza dell artigianato locale. A Rotonda si trova il Museo Naturalistico e Paleontologico del Pollino che consente a bambini e adulti di fare un tuffo nel passato in quella Preistoria durante la quale la Terra era popolata da animali di grandissime dimensioni che tanto ancora affascinano. Il Complesso monumentale Santa Maria della Consolazione ospita oltre alla sede del Parco anche l’Ecomuseo del Pollino che consente di effettuare due itinerari uno è l’Itinerario delle Acque consente di visitare una serie di fontane scolpite dallo scalpellino Giuseppe Di Consoli e l’altro è l’Itinerario della Pietra che si svolge lungo i viottoli del centro storico. Tra gli eventi che maggiormente caratterizzano il comune c’è la Sagra dell’Abete che si svolge a giugno in onore dei festeggiamenti per il santo patrono Sant’Antonio. È una sagra molto particolare e suggestiva che si inserisce tra i riti arborei della Basilicata. Rotonda è nota anche per la coltivazione di una particolare melanzana la melanzana rossa e il fagiolo poverello entrambi a marchio D.O.P. Tra agosto e settembre nel paese si tiene la Sagra della melanzana rossa e dei fagioli bianchi un’occasione che richiama numerosi visitatori alla scoperta di queste eccellenze agroalimentari. 85048 Via Roma, 56, 85048 Rotonda, PZ
Rotondella
Rotondella è un caratteristico borgo dalla forma tondeggiante come richiama stesso il suo nome definita il balcone dello Jonio dal quale si ammira il tratto costiero del golfo di Taranto nel punto che va dalla Puglia alla Calabria. Le prime tracce di insediamento nella zona risalgono al Neolitico invece l’attuale centro risale al XVI sec. ed è in questo periodo che Ferrante Sanseverino fece costruire il Palazzo Baronale e il castello di cui oggi resta solo la Torre Carcere. A buon diritto Rotondella rientra tra i Borghi più Belli d’Italia e passeggiando per il suo centro storico si scorgono palazzi che risalgono al 700 che presentano ampi balconi e decorazioni in pietra lavorata. Attenzione meritano anche le Lamie di Bitonte archi che risalgono al 600 in pietra a volta sottostante il calpestio del palazzo di proprietà della famiglia Bitonte da cui prendono il nome. Sempre nel centro storico si può ammirare la chiesa madre dedicata a Santa Maria delle Grazie la cui struttura originaria risale al 1500. Ampliata poi nel 600 con l’aggiunta di alcune cappelle laterali questa chiesa custodisce al suo interno statue lignee dell’Immacolata della Madonna delle Grazie e di Sant’Antonio patrono della Città festeggiato il 13 giugno. Rotondella fa parte anche dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. 75026 Piazza della Repubblica, 6, 75026 Rotondella, MT
Ruoti
Ruoti è un piccolo comune della provincia di Potenza e appartiene alla Comunità Marmo Platano. La sua fondazione si attribuisce ai Sanniti intorno al VI sec. Il primo nucleo abitativo invece si è sviluppato intorno al castello. La storia del comune in epoca medievale è difficile da ricostruire poich c’è una carenza di documenti quasi con certezza si può affermare che Ruoti acquisisce grande importanza sotto i Normanni. Sul finire del XIII sec. il feudo subisce uno spopolamento e viene abbandonato per poi ripopolarsi nel 1511 con l’arrivo di coloni albanesi. Gli scavi archeologici che sono stati condotti tra il 1977 e il 1984 in località San Giovanni hanno portato alla luce uno straordinario complesso architettonico costituito da una serie di edifici di differenti periodi che hanno caratterizzato la lunga storia del sito frequentato probabilmente dalla fine del IV secolo a.C. fino alla metà del VII sec. d.C. Nel centro storico si possono ammirare antichi palazzi con portali di grande pregio. Dal punto di vista artistico è interessante la chiesa di San Nicola la cui cupola e le mura perimetrali terminati nel 1805 si attribuiscono ad un discepolo del Vanvitelli. Notevole è il patrimonio naturalistico a Ruoti dove è possibile visitare l’area verde nota come Abetina segnalata dalla Società Botanica Italiana per la presenza dell’abete bianco ormai considerato specie rara da cui il bosco prende il nome. Interessante è anche il Lago Scuro un’oasi naturale nel Bosco in località Cesine. Importante nel paese è l’emeroteca che è stata inaugurata ad agosto 2020 ed intitolata al giornalista Renato Angiolillo fondatore e direttore del quotidiano IL TEMPO nato a Ruoti. La festa patronale si svolge ad agosto in onore di San Rocco. 85056 Via Grande Fontana Bona, 85056 Ruoti, PZ
Ruvo del Monte
In base ai ritrovamenti avvenuti negli schiavi archeologici effettuati nel territorio un nucleo abitativo esisteva già nel VII secolo a.C.. Altri ritrovamenti testimoniano poi la presenza dei Romani. Secondo Filippo Cluverio considerato il padre della geografia storica il paese è citato nelle opere di due scrittori latini: in Virgilio come Rufras e Silio Italico come Rufrae . Fu una potente roccaforte longobarda della contea di Conza e dopo la dominazione Sveva appartenne alla famiglia Armaterra. Il centro fu distrutto durante la repressione ghibellina del 1268 e ricostruito nel XIV sec. dai Del Balzo. Successivamente fu governato da varie famiglie. Nel 1861 Ruvo subì il tragico assalto di Crocco e della sua banda con crudeli eccidi e massacri soprattutto tra nobili e borghesi e tra quelli che essi ritenevano i loro nemici da distruggere. Il paese si chiamò Ruvo fino al Regio Decreto del 22 gennaio 1863 n 1140 poi ha tratto la specificazione di del Monte dall’essere posto su di uno sperone della montagna che lo sovrasta per distinguerlo da Ruvo di Puglia. Di grande interesse architettonico è il Castello risalente al XVI sec.. L edificio è affiancato da una torre di epoca angioina che conserva ancora le originali merlature. Presso il Castello è situata la Fontana Vecchia la più antica del paese con due abbeveratoi. Interessante è la chiesa Maggiore che conserva una pittura su tela detta del Purgatorio del XVII sec.. I santi patroni sono San Rocco e San Donato martire. 85020 Viale della Repubblica, 1, 85020 Ruvo del Monte, PZ