Basilicata Comuni

Grumento Nova
Grumento Nova sorge nel cuore dell’alta Val D’Agri nei pressi del lago del Pertusillo uno degli invasi artificiali più grandi della Basilicata dove un tempo sorgeva l’antica città romana di Grumentum. Grumento è uno dei siti storici più importanti della Basilicata è stata teatro delle battaglie tra romani e cartaginesi vide Annibale e i suoi elefanti scontrarsi con le legioni romane. Di questo passato oggi rimangono numerose testimonianze che si ritrovano nel Parco Archeologico dove è possibile visitare l originaria struttura urbanistica l acquedotto il teatro eretto alla fine del 1 sec. a.C. il tempio. Risalgono allo stesso periodo anche le terme repubblicane e l anfiteatro. Il Parco Archeologico d’estate fa da sfondo alle rappresentazioni teatrali dei Teatri Uniti di Basilicata. Grumento Nova fu fondata con il nome di Saponaria nel 954 d.C. da un gruppo di abitanti in fuga da Grumentum a causa delle invasioni dei Saraceni. Oltre al parco archeologico il paese conserva anche antichi palazzi nobiliari tra cui il Castello Sanseverino edificato nel 1100 e restaurato nel 1700 quasi distrutto dal terremoto del 1857 che sconvolse l’intera Val d’Agri i cui resti sovrastano il centro abitato. Nel territorio di Grumento Nova si trova lo splendido Lago di Pietra del Pertusillo bacino artificiale circondato da una rigogliosa vegetazione ricco di anguille e trote luogo ideale per delle passeggiate. Il Lago del Pertusillo si è rivelato anche il luogo ideale per gli amanti del birdwatching tra folaghe germani reali e nei tratti più isolati del lago l’airone cenerino. Questo contesto ambientale in cui è inserito il lago è favorevole anche ai cultori della mountain bike che possono beneficare dei percorsi aperti nei borghi circostanti. Tra gli eventi che caratterizzano il borgo c’è la Sagra della Mela Melamangio un evento che consente al visitatore di degustare un menù interamente a base di mele. Altra festa importante è la Madonna del Grumentino la domenica dopo Pasqua. Un pellegrinaggio che vede la discesa del simulacro dal paese con a seguito la processione accompagnata dalla banda musicale. Da tradizione le donne del borgo trasportano le cente ex voto in legno e ceri. Grumento Nova è nota anche per ospitare una tra le biblioteche più fornite della Basilicata per quanto riguarda le opere antiche infatti sono presenti libri che risalgono al XV sec. 85050 Piazza Sandro Pertini, 85050 Grumento Nova, PZ
Guardia Perticara
Guardia Perticara in provincia di Potenza domina la valle del Sauro. È un borgo dalle origini molto antiche che risalgono addirittura alla prima Età del Ferro tra il IX VIII sec. a.C. Nel X sec. il borgo subisce anche una forte influenza greco ortodossa con l’arrivo delle scorrerie saracene per lungo tempo rimase disabitato fino al 1306 quando il feudo di Guardia Perticara venne affidato a vari casati. Nonostante i forti terremoti che hanno interessato il territorio in questi secoli il borgo è riuscito a conservare la struttura architettonica e artistica di forma medievale. Guardia Perticara è chiamato anche il Paese delle Case di Pietra poich tutto il borgo è costruito in pietra a faccia vista. In questo paese la pietra è un simbolo e la sua lavorazione rappresenta una tradizione millenaria che si trasmette di generazione in generazione. Passeggiando per il centro storico si notano le opere magistrali realizzate dai mastri artigiani del luogo. La strada più caratteristica del borgo è Via Armando Diaz che un tempo era conosciuta come Via dei Carbonari e che ancora oggi regala portali tutti da ammirare. Degni di nota sono anche il rosone di Casa Marra lo stemma di Palazzo Montano ed il bassorilievo di San Nicola sul portale della Chiesa di San Nicolò Magno. Guardia Perticara nel 2011 a buon diritto è stato nominato uno dei borghi più belli d’Italia. A questa nomina è seguita anche l’assegnazione della Bandiera arancione un marchio di qualità turistico ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell’entroterra italiano. Per i suoi paesaggi e il caratteristico borgo dalle case in pietra Guardia Perticara è stato in più occasioni set cinematografico infatti la ritroviamo in Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo e in Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi. Molto interessanti sotto il profilo artistico sono la chiesa Madre di San Niccolò Magno e la chiesa di Sant Antonio costruita probabilmente tra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec. Intorno alle chiese di Guardia Perticara aleggiano alcune leggende come quella legata alla chiesa di Santa Maria di Sauro secondo cui alcuni contadini avrebbero visto la Vergine su un carro tirato da buoi proprio dove oggi sorge il santiuario del XIV sec. Qui è custodita una statua lignea della Madonna col Bambino del XIV secolo la quale ogni primo maggio viene trasportata in processione fino al paese mentre nella seconda domenica di agosto viene ricondotta al santuario. Proprio per la festa di San Nicolò Magno la prima domenica di maggio e la seconda di agosto si tiene un sentito pellegrinaggio in onore della Madonna del Sauro. Il mese di agosto si concentrano molti eventi nel borgo come la rassegna Salotti nei Centri Storici. Per il territorio circostante Guardia Perticara è anche un luogo scelto da coloro che amano i percorsi di trekking su itinerari di interesse paesaggistico e naturalistico come nel Bosco Amendola. 85010 Viale Principe Umberto, 13, 85010 Guardia Perticara, PZ
Irsina
Irsina posta sul confine tra Puglia e Basilicata domina la Valle del Bradano. Al suo territorio appartiene il Bosco di Verrutoli un’area boschiva sede di una riserva naturale di un gruppo di daini che vivono liberamente nel bosco. Fino al 1895 il paese era chiamato Montepeloso dal greco plusos terra ricca e fertile mentre il nome attuale deriva da una delibera consiliare del 6 febbraio 1895 e deriva da irtium cioè irto ripido scosceso. Numerosi reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano testimoniano che Irsina è uno dei paesi più antichi della Basilicata. Nel corso dei secoli ha subito diverse dominazioni. Nel 988 Irsina subisce l’invasione e la distruzione da parte dei Saraceni la città viene ricostruita dal Principe Giovanni II di Salerno che dota il borgo di mura e torri difensive cosa che non impedisce alla città di subire il dominio dei greci bizantini. Nel 1041 Irsina è teatro della Battaglia di Montepeloso tra Bizantini e Normanni per il controllo del territorio e si conclude con la disfatta del popolo greco. Da questo momento il paese passa nelle mani di vari signori divenendo prima una delle dodici baronie normanne della contea poi ducato di Puglia e dal 1123 sede vescovile. Gli Svevi controllano Montepeloso fino alla battaglia di Benevento del 1266 che porta all’ascesa degli Angioini in tutta l’Italia meridionale. Una delle caratteristiche del centro storico sono le case grotte che richiamano i Sassi di Matera. La più famosa tra queste grotte anche visitabile è la casa grotta Barbaro scavata direttamente dentro due spelonche rocciose che si sviluppa addirittura su due livelli. Alcune di queste case grotte formano dei veri e propri cubicoli sotterranei che a volte prendono la forma di vere e proprie gallerie. Ma nel centro storico di Irsina si ergono pure i palazzi nobiliari risalenti al 500 e al 700 caratterizzati da bugne stemmi ed epigrafi. Grande importanza hanno anche le chiese prime fra tutte la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta risalente al XIII secolo che conserva al suo interno la statua del 500 di Sant’Eufemia attribuita ad Andrea Mantegna. Sant’Eufemia è la patrona della città festeggiata dal 14 al 17 settembre. 75022 Corso Canio Musacchio, 1, Irsina, Mt
Lagonegro
Lagonegro sorge nella Valle del Noce ai piedi del Monte Sirino ai confini con la provincia di Salerno e la Calabria. Posizionato in una zona ricca di sorgenti e laghetti Lagonegro ha origini lontanissime e il suo nucleo più antico risale al Medioevo nella zona del Castello. Nella chiesa di San Nicola si stanziarono dei monaci basiliani di origine bizantina tra il IX X sec. e una leggenda vuole che in questa chiesa sia stata sepolta Monna Lisa del Giocondo immortalata da Leonardo Da Vinci nel celebre ritratto conservato al Louvre di Parigi. Successivamente fu fortificata dai Longobardi di Salerno e dopo la conquista normanna fu assegnata alla contea di Lauria. L’aspetto religioso è molto sentito presso questa comunità infatti sul massiccio del Sirino c’è il Santuario della Madonna delle Nevi. La festività in suo onore si articola in tre momenti separati a giugno ad agosto e a settembre. Nel centro storico dove un tempo sorgevano templi dedicati alle divinità romane oggi sorgono alcune chiese questo processo di costruzione cristiana cominciò tra il IX X sec. Le sagre sono incentrate sui prodotti tipici come le castagne. Lagonegro ha dato i natali al cantante scomparso Mango. L’offerta turistica di Lagonegro non si esaurisce visitando il borgo e conoscendo la sua storia ma continua dando la possibilità ai turisti di optare per un turismo escursionistico favorito dal Monte Sirino meta prescelta anche dagli amanti dello sci alpino e di fondo grazie alla presenza del comprensorio in cui ricadono le stazioni di Lago Laudemio e Conserva di Lauria. Tra gli spettacolari boschi di faggio o sulle rive del lago glaciale Laudemio lago di origine glaciale a oltre 1500 metri di quota ci si può inoltrare soprattutto in primavera e avventurarsi in piacevoli passeggiate e rimanere affascinati dal colore verde smeraldo che il lago assume per la presenza di una particolare specie di alga. A pochi chilometri dal paese si trova il parco zoologico Giada creato da un appassionato di fauna esotica e donato successivamente al comune di Lagonegro. 85042 P.za Unità d'Italia, 1, 85042 Lagonegro, PZ
Latronico
Latronico un antico borgo immerso nel Parco Nazionale del Pollino tra il Monte Alpi e le coste del Tirreno è anche un comune termale. Gli effetti benefici di queste acque erano noti sin dall’antichità. Il territorio è caratterizzato anche dalla presenza dei calanchi che fanno da barriera naturale e proteggono parte del centro. Latronico può vantare numerosi ritrovamenti archeologici tra i quali spiccano le grotte preistoriche di Calda e la necropoli preromana di Colle dei Greci i cui reperti si trovano nel Museo Civico Archeologico. Le vicende storiche comprese tra il III sec. a.C. e l’XI che interessano il comune non sono molto chiare fino a quando nel 1063 il nome del paese compare per la prima volta in un documento. Sappiamo che è stato un borgo feudale e che al suo comando si sono succedute diverse famiglie nobiliari. È durante il periodo fascista che si cominciarono a sfruttare le sorgenti solfo magnesiache in contrada Calda. Queste terme sono completamente immerse nel verde hanno un valore terapeutico e offrono l’occasione per un soggiorno tra relax e cura di s in quanto indicate per la cura delle malattie delle vie respiratorie garantendo ottimi benefici. In questo contesto si va ad innestare il progetto Latronico Città del Benessere : la linea programmatica attraverso la quale l’Amministrazione vuole far diventare Latronico il riferimento in tema di benessere psicofisico un concetto di benessere che cerca di abbracciare ogni aspetto della vita e proprio in tal senso che da parte dell’amministrazione comunale sono partite una serie di iniziative tra cui il progetto La Tua Casa a Latronico . Un progetto unico nella regione che prevede di promuovere la fruizione e il riutilizzo di abitazioni vuote presenti in numero rilevante nel paese. Il progetto ha suscitato l’interesse di investitori russi e inglesi e a tal proposito il comune sta andando nella direzione di rendere Latronico il primo Wellness Smart Village tutto dedicato al benessere e allo smart working. Se prima della pandemia c’era il lavoro di ufficio e il benessere andava cercato altrove in Basilicata le due cose possono viaggiare insieme. Altro vanto per Latronico è la lavorazione artigianale della pietra grazie alla presenza sul Monte Alpi di giacimenti di pirite marmo quarzo talco e alabastro bianco. Quest ultimo conosciuto per la forte resistenza e levigatezza è noto come Marmo di Latronico. Latronico è un centro turistico da visitare in ogni stagione dell’anno perch l’offerta turistica è varia in estate ci si può dedicare al trekking andare in mountain bike o dedicarsi a passeggiate a cavallo. In inverno grazie alle stazioni sciistiche del Lago glaciale Laudemio e Conserva di Lauria è possibile dedicarsi al nordic walking allo sci alpino o di fondo oltre che a passeggiate con le racchette da neve. Sci di fondo escursionismo e altri sport di montagna comprese ciaspolate e ciaspoluna sono consentite anche nel Parco Nazionale del Pollino dove durante la bella stagione ci si può lasciare andare in passeggiate a piedi o in bicicletta escursioni trekking e rafting. Tra le tradizioni di Latronico c’è Il puntino ad ago una particolare tecnica di ricamo molto laboriosa praticata senza telaio la cui esclusività è stata riconosciuta da importanti riviste specialistiche nazionali del settore che trova le sue lontane origini nelle città della Magna Grecia. Tra le specialità gastronomiche ci sono i derivati della lavorazione della carne di maiale e poi il Biscotto ad otto tipico tarallo dalla forma a otto che tramite gli emigrati del paese disseminati in vari posti del mondo ha raggiunto la notorietà anche negli USA e nell’America del Sud. Tra gli eventi che si svolgono a Latronico bisogna ricordare il Palio di Sant’Egidio una manifestazione che vede gareggiare tra di loro i rioni del paese attraverso giochi popolari. 85043 larggo Marconi, 10, 85043 Latronico, PZ
Laurenzana
Laurenzana in provincia di Potenza ha origini nel Medioevo e si sviluppa intorno alla Chiesa Madre dedicata successivamente alla Madonna dell’Assunta e al Castello risalente al XII XIII di cui oggi restano pochi ruderi. Gli Angioini fornirono il borgo di una cinta muraria munita di torri rotonde che man mano che il paese si sviluppava vennero assorbite dal tessuto urbano e riutilizzate per uso civile. Il paese è costellato di palazzi appartenuti alle antiche famiglie nobiliari archi a sottopasso delle case le vie dette strettele tipiche degli assetti urbani medievali e le case rigorosamente in pietra. Buona parte del contado comunale fa parte del Parco Nazionale dell Appennino Lucano Val d Agri Lagonegrese. Fiore all occhiello del parco è l Abetina di Laurenzana. L Abetina di Laurenzana è uno dei pochi esempi dell Italia meridionale di bosco misto di cerro faggio e abete bianco. L abete bianco il principe dei boschi è una specie prettamente nordica è infatti un relitto delle glaciazioni ma che ha trovato in questo ambiente del Sud Italia un habitat su cui si rinnova naturalmente e non artificialmente. Questo ambiente naturale con sorgenti e corsi d acqua è l ideale per passeggiate ed escursioni sia in estate che in inverno con le ciaspole o gli sci di fondo. È il posto perfetto per immergersi nella natura i sentieri sono di facile percorrenza e adatti a tutti. Nella vallata che comprende il comune di Laurenzana troviamo il Lago di Ponte Fontanelle più noto come Diga della Camastra particolarmente adatto agli appassionati di pesca perch ricco di trote carpe e persici reali. Tra i prodotti gastronomici più caratteristici vi sono la nuglia e le patat chien patate ripiene . La nuglia non è un insaccato ma un pezzo di filetto essiccato ricavato dal sottopancia del maiale. Le patate piene sono patate locali di montagna ripiene di formaggio uova e salsiccia. Le aree boschive che circondano il comune di Laurenzana forniscono ottimi funghi e pregiati tartufi infatti rinomato in tutto il mondo è il Tartufo Bianco di Lucania. A queste aree boschive si alternano altre dedicate al pascolo dei bovini di razza podolica che forniscono il latte per la preparazione di ottimi formaggi. Nella stagione fredda le mandrie si spostano nei pascoli delle pianure del materano percorrendo sulle antiche vie erbose dei tratturi oltre 100 chilometri. È la pratica della Transumanza che è stata riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell Umanità per l importante ruolo di protezione del paesaggio naturalistico e del benessere degli animali. Tra le manifestazioni di maggiore interesse ci sono la rievocazione storica Il Brigante Taccone Re di Calabria e Basilicata il Carnevale Estivo con carri allegorici e maschere il Corteo Storico Palio Carmelitano una sfilata medievale e torneo fra le quattro contrade del paese antico. La festa patronale ha luogo il 16 luglio in onore della Madonna del Carmelo. 85014 VIA SS 92, Laurenzana, PZ
Lauria
Lauria sorge nella Valle del Noce nelle aree dei due splendidi Parchi Nazionali del Pollino e dell’Appenino Lucano in provincia di Potenza. Notizie certe sulle sue origini scarseggiano. In base ad alcune leggende la nascita della città risale ad una fondazione greca cretese una tesi mai avvalorata a causa dell’assenza di scavi sul territorio che se venissero condotti si presume restituirebbero a Lauria e al territorio circostante una storia millenaria. Le documentazioni sono scarse anche a causa della distruzione dell’archivio cittadino in occasione del Massacro di Lauria avvenuto tra il 7 e l’8 agosto del 1806 un episodio di sterminio noto anche come sacco di Lauria o assedio di Lauria che ebbe luogo poich la città fu fedele ai sovrani legittimi borbonici e perch con l’aiuto di militari napoletani ostacolò l’arrivo delle truppe francesi dalla capitale verso la Calabria. L’attuale borgo nasce a partire dal X sec. e si sviluppa intorno ad una laura piccolo insediamento di monaci basiliana che sorgeva nel luogo dove successivamente fu edificato il santuario della Madonna dell’Armo. Si ritiene che i fondatori furono i Normanni stabiliti nella zona chiamata Ravita dall’arabo letteralmente zona vicina dove costruirono il castello detto di Ruggiero . A partire dal XII secolo la città fu la sede di un feudo in cui era favorito l’artigianato e il commercio. Oggi del castello sopravvivono pochi resti. Le antiche origini del paese sono riscontrabili nel centro storico caratterizzato da stradine archi e portici. Da visitare nel borgo è la casa del Beato Domenico Lentini nel quartiere Cafaro. Il beato Domenico Lentini è il patrono dell intera comunità di fedeli di Lauria ma la caratteristica del paese di essere diviso in due grandi rioni e avere contrade molto popolose lontane dal centro ha portato alla venerazione di diversi santi protettori. Oltre alla festa del beato ci sono quelle popolari di lunghissima tradizione. Il rione superiore festeggia il 9 maggio San Nicola di Bari al quale è dedicata la chiesa madre. Il rione inferiore invece celebra il suo santo protettore san Giacomo maggiore apostolo nel giorno 25 luglio al santo è intitolata la chiesa della parrocchia rionale e una delle piazze principali. Nel territorio di Lauria sorge il monte Serra La Spina caratterizzato dalla presenza del pino loricato alla cui base c’è la conca del laghetto Rotonda un vero e proprio bacino lacustre di origine carsica sullo spartiacque del bacino del Noce. È definito anche il lago che non c’è perch in alcuni mesi dell’anno non vi è traccia di acqua. Alle spalle di Lauria svetta il monte Sirino la meta prescelta dagli amanti dello sci alpino e di fondo per la presenza del comprensorio in cui ricadono le stazioni di Lago Laudemio e Conserva di Lauria. Ad agosto si svolge il Lauria Folk Festival un’occasione per promuovere le produzioni locali il territorio del sud della Basilicata e le sue tradizioni popolari. 85044 Via Roma, 101, 85044 Lauria, PZ
Lavello
Lavello nasce dall’agglomerato dauno romano di Forentum. È posizionata sull antico itinerario di transumanza situato tra l Ofanto e le colline venosine. Alcuni ritrovamenti di resti di un villaggio fanno presumere che gli insediamenti umani siano cominciati già dall’Età del Ferro. Lavello vive il periodo di massimo splendore con i Normanni che munirono il borgo anche di un castello oggi sede del municipio. Di grande interesse artistico è la chiesa di Sant Anna che conserva un dipinto su tela del XVI sec. raffigurante l Annunciazione del pittore napoletano Antonio Stabile. Poco fuori dal centro abitato è interessante visitare la Masseria Marchesa che risale all’800 con grandi torri angolari e la Casa del Diavolo ciò che resta di un complesso termale romano. Lavello è famosa per il suo carnevale e le feste che si svolgono ogni sabato durante il mese. Le origini affondano in un lontano passato quando venivano organizzate tra amici e familiari in case piccole e affollate di musica e voci di anziani e bambini che aspettavano l’arrivo delle maschere dei Domini. Per i giovani era l’unico momento in cui avvolti dall abito rosso della maschera del Domino si poteva ballare con le innamorate di nascosto dai genitori. Durante il Carnevale travestirsi da Domino annulla il ceto sociale i cittadini sono tutti uguali. A luglio si svolge la Festa della Mietitura e Trebbiatura nel borgo di Gaudiano uno dei borghi agricoli più importanti della Basilicata. L antico rito della trebbiatura viene rievocato e come nel passato torna ad essere una festa un momento felice dove si raccolgono i frutti di un annata di lavoro. La festa in onore del patrono San Mauro si svolge due volte l’anno a maggio e a novembre. 85024 Via Cavour, 13, 85024 Lavello, PZ
Maratea
Maratea è l’unico comune della provincia di Potenza ad affacciarsi sul mar Tirreno attraverso il golfo di Policastro. Maratea è detta la Perla del Tirreno il suo territorio è caratterizzato da grotte sia marine che rupestri tra cui la Grotta di Marina caratterizzata da stalattiti e stalagmiti. Le origini di questo incantevole posto della Lucania sono antichissime e partono sin dalla preistoria. Tracce di influenza romana sono riscontrabili sull’isolotto di Santo Janni che ospita un’area archeologica sottomarina tra le più importanti del Mediterraneo. Il centro abitato è dominato da Monte San Biagio su cui svetta la Statua del Redentore noto anche come Cristo di Maratea seconda per dimensioni soltanto a quella di Rio de Janeiro. Sul monte è possibile visitare anche i resti del primo nucleo abitativo detto Castello risalente all’XI sec. Il monte è raggiungibile anche a piedi seguendo un percorso che dal centro storico di Maratea porta fin sotto alla statua del Redentore un percorso semplice adatto anche alle famiglie con bambini e che vale la pena percorrere perch il panorama che si gode dall’alto è unico e spettacolare. Maratea è anche la città delle 44 chiese. La più antica è la chiesa di San Vito dell’XI XII sec nel centro storico al cui interno si possono apprezzare affreschi databili tra XIV e XVII secolo. Molto caratteristica è senza dubbio la chiesa dell’Annunziata per il campanile e la cupola decorata da maioliche verdi e gialle e il portale d’ingresso con due leoni stilofori in pietra di epoca medioevale provenienti da una chiesa del castello la parte vecchia di Maratea. Il litorale di Maratea è costellato di sei torri costiere anti corsare risalenti al XVI sec. Tra gli eventi che maggiormente caratterizzano Maratea c’è la Festa della Traslazione delle Reliquie di San Biagio patrono della città che dura un’intera settimana dal primo sabato di maggio alla seconda domenica del mese. Altro evento che richiama l’attenzione della stampa nazionale ed estera è il Marateale le Giornate del Cinema Lucano una rassegna internazionale di cinema che vede coinvolti artisti nazionali ed i internazionali. Dal punto di vista ambientale Maratea ha collezionato nel corso degli anni riconoscimenti come le Cinque Vele è stata più volte Bandiera Blu e anche Bandiera Verde tutto questo a dimostrazione della particolare attenzione che il comune riserva alla cura dell’ambiente ed al rispetto della biodiversità nonch dell’attenzione ai bambini. Chi sceglie Maratea per le proprie vacanze ha anche la possibilità di effettuare escursioni subacquee alla scoperta di fondali particolari decorati dalla Madrepora Astroides Calycularis un esemplare della flora marina di un intenso color arancio. 85046 Piazza Biagio Vitolo, 1, 85046 Maratea, PZ
Marsico Nuovo
Marsico Nuovo sorge ai piedi del Monte Volturino un luogo ideale che consente di visitarlo in ogni stagione dell’anno infatti in inverno è la meta prediletta degli amanti dello sci di fondo e del nordic walking. Non molto distanti da Marsico Nuovo ci sono anche le piste da sci di Sellata Monte Viggiano e Monte Volturino. Patrono del paese è San Gianuario il 31 gennaio una festività che si articola in tre fasi: 31 gennaio traslazione delle Reliquie 26 aprile ritrovamento delle Reliquie e 26 Agosto memoria del Martirio Marsico Nuovo sorge in Val d’Agri e il suo centro storico si è sviluppato sulla collina Civita. Alcuni ritrovamenti archeologici hanno attestato come questo territorio fosse frequentato già in epoca preromana. Il piccolo borgo di Marsico Nuovo è ricco di storia percorribile ammirando i palazzi nobiliari Pignatelli e Navarra e poi le costruzioni religiose come la chiesa di San Gianuario Santo Patrono del paese la chiesa di San Michele e la Cattedrale di San Giorgio. . Tra gli eventi che caratterizzano il paese c’è L angelo della Madonna del Carmine che si svolge alla fine del mese di luglio. Un bambino che ha ricevuto la prima comunione vestito da angelo e provvisto di imbracatura a norma viene calato con un sistema di carrucole sostenuto da volontari. Scopo della manifestazione è rappresentare varie discese dell angelo a scopo rituale con il fine di mostrare la propria devozione popolare attraverso i gesti del bambino che lo rappresenta. Appuntamento importante nel paese è a ottobre quando si svolge Sagra d’Autunno durante il periodo della vendemmia che prevede l’esposizione di varie qualità di uve che è possibile anche degustare. Interessante anche Scopriamo la montagna che si svolge nel parco naturale Fontana delle Brecce e prevede l’allestimento di stand gastronomici dove si possono gustare piatti tipici locali accompagnati da buon vino sempre di produzione locale. Contemporaneamente si possono svolgere escursioni nel parco. Marsico è anche il paese d’origine da parte di padre di Mariele Ventre celebre direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna. A lei sono dedicate una statua e una strada ove è posta una targa con dedica fortemente voluta dalla popolazione. 85052 Piazza Unità d'Italia, 1, 85052 Marsico Nuovo, PZ
Marsicovetere
Marsicovetere sorge nell’Alta Val d’Agri è un piccolo comune della provincia di Potenza di antichissime origini confermate dai ritrovamenti archeologici nella frazione di Barricelle dei resti della Villa Romana dei Brutti Praesentes. Nella parte alta del borgo un tempo sorgeva un castello che in un’epoca ancora non molto chiara venne abbattuto per fare posto ad un mulino a vento. Oggi dell’antico maniero risalente all’XI sec. restano alcune mura una torre e la porta d’accesso principale. Il paese nel corso dei secoli è stato feudo di diverse casate che hanno lasciato segni della loro presenza nel centro storico ricco di palazzi nobiliari case in pietra splendidi archi e ripide scalinate. Interessante è la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo in stile barocco napoletano. Poco fuori dal paese sorgono i resti del convento di Santa Maria di Costantinopoli risalente al XVI sec. invece nella frazione di Villa d’Agri ci sono i ruderi del Convento di Santa Maria dell’Aspro un antico eremo francescano. In realtà il paese di Marsicovetere è composto da due borgate una è Villa d’Agri la zona più sviluppata commercialmente nonch capoluogo de facto dell’intera valle e l’altra è Barricelle la zona in cui sono diffuse piccole aziende ortofrutticole e zootecniche. Tra le escursioni da fare nel comune non può mancare quella che partendo dal centro storico conduce fino alla Sorgente Copone una ricca sorgente di acqua purissima oligominerale situata a 950 metri s.l.m. che gli abitanti della Valle usano per il consumo giornaliero. L area circostante è attrezzata per pic nic. Tra i boschi del Monte Volturino si ergono imponenti massi calcarei levigati dall’acqua che negli ultimi anni vedono l’arrivo di numerosi appassionati di arrampicate. La presenza di ben 5 settori di arrampicata con 71 vie totali di differenti gradi di difficoltà hanno reso le pareti del Monte Volturino il centro più importante dell’arrampicata lucana. Marsicovetere è nota anche per i tartufi infatti il suo territorio ne fornisce di davvero preziosi. Ogni anno ad agosto si svolge una sagra proprio sul tartufo affiancato dal prosciutto altra prelibatezza del luogo. La festa patronale è in onore di San Bernardino da Siena il 20 maggio. 85050 Via S. Maria dei Martiri, 85050 Marsicovetere, PZ
Maschito
Maschito è una delle colonie albanesi italiane della regione Basilicata fondata verso la fine del XV sec. da alcune colonie di albanesi in fuga dalle persecuzioni turche. Anche Maschito conserva con orgoglio le origini albanesi riscontrabili soprattutto nella lingua dialettale. Anche la devozione per Sant Elia Profeta di chiara ed inconfutabile matrice orientale legano Maschito all etnia dei suoi antenati. Nel centro storico è da visitare la chiesa di Sant’Elia ad un’unica navata e decorata in stucco costruita nel 1698 dagli albanesi e la chiesa del Caroseno costruita anch’essa dai Greci Albanesi di Corone. Di interesse storico e artistico è anche la fontana in pietra bianca dedicata all’eroe albanese Giorgio Castriota Skanderbeg costruita nel 1879. Maschito è nota per produrre eccellenti vini tra cui il moscato la malvasia e soprattutto il prezioso Aglianico del Vulture. Tra gli eventi che richiamano il maggior numero di visitatori a Maschito ad agosto ci sono la festa patronale in onore di Sant’Elia e la Reten se una rievocazione storica degli scontri tra le principali etnie fondatrici di Maschito: i Greci Coronei e gli Albanesi Scuterini. 85020 Via Luigi Cariati, 112, 85020 Maschito, PZ