Basilicata Comuni

Matera
Matera capoluogo dell’omonima provincia sorge da un lato sulla continuazione dell altopiano delle Murge e dall’altro sulla fossa Bradanica ad ovest solcata appunto dal fiume Bradano. Le origini di Matera risalgono al paleolitico. Probabilmente le sue origini sono greche e non mancarono rapporti con la Magna Grecia. Matera come tanti altri comuni della Basilicata fu sotto la dominazione longobarda e successivamente fu al centro di lotte per il controllo del territorio tra Saraceni e Bizantini. Il periodo normanno si può definire di pace e fu sotto il Regno di Napoli che la città ebbe un notevole sviluppo economico commerciale e culturale. Matera è conosciuta in tutto il mondo per i suoi Sassi riconosciuti dall’Unesco nel 1993 Patrimonio dell’Umanità e per questa caratteristica definita la seconda Betlemme . Matera nel 2019 è stata Capitale Europea della Cultura evento che ha permesso che la città conoscesse un incremento del turismo a livello mondiale. La festa patronale a Matera è il 2 luglio e si festeggia la Madonna della Bruna un evento particolarmente sentito da tutta la popolazione e che vede la partecipazione e l’arrivo di turisti da e fuori regione. 75100 Via Moro Aldo, 21, 75100 Matera, MT
Melfi
Melfi sorge a nord della Basilicata quasi al confine con la Puglia e la Campania. È una città di origini medievali con una lunga ed importante storia. Abitata in tempi antichissimi dai Dauni e dai Lucani nel corso dei secoli ha vissuto diverse dominazioni ma è con l’arrivo prima dei Normanni e successivamente degli Svevi con Federico II che la città conosce il periodo di massimo splendore e acquista un ruolo importante nella storia. Federico II scelse Melfi come residenza estiva e per i suoi momenti di svago data la vicinanza al Monte Vulture luogo ideale dove l’imperatore poteva praticare la falconeria. Melfi è la città dove si tennero cinque concili papali e dove Federico II promulgò la Costituzione di Melfi codice di leggi che resse il Regno di Sicilia e che ancora oggi viene considerato un vero capolavoro di modernità dagli studiosi di giurisprudenza. A dominare la città è il castello medievale tra i più rappresentativi del meridione. Ciò che rende particolare questo borgo è anche la cinta muraria che circonda l’intero centro storico con una lunghezza di oltre 4 chilometri. Queste mura di origine normanna un tempo avevano sei porte che permettevano l’accesso al borgo oggi di queste porte la meglio conservata è Porta Venosina realizzata sull antico tracciato verso Venosa e la via Appia. Interessanti e particolari da visitare sono le chiese rupestri scavate nel tufo. Tra le aree naturali che circondano Melfi c’è il Monte Vulture e Monticchio Laghi due bellissimi laghi di origine vulcanica adagiati su quelli che un tempo erano crateri. Sulle acque dei due laghi si rispecchia l’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo che si erge su una grotta scavata nel tufo e che contiene bellissimi affreschi dell’XI secolo. Una zona questa prediletta dagli amanti del trekking. Data la natura del territorio e la vicinanza al Monte Vulture Melfi è rinomata per i Marroncini ottime castagne grandi e di forma tondeggiante dal colore marrone lucido ideali per le caldarroste protagoniste di uno degli eventi più importanti durante l’anno a Melfi cioè la Sagra della Varola ad ottobre. Tra gli eventi che caratterizzano la città c’è il Corteo Storico Federiciano che si tiene nell ultima settimana di ottobre e rappresenta le attività più importanti svolte da Federico II a Melfi. Si celebra nei giorni di venerdì sabato e domenica dell ultima settimana di ottobre e si assiste al raduno dei falconieri di tutta Europa un momento che vede Melfi ritornare in pieno Medioevo. Importante anche la Festa dello Spirito Santo conosciuta anche come la Pasqua di Sangue ricorda il giorno della Pentecoste quando ci fu l assedio di Melfi da parte dei francesi nel marzo 1528 e il ritorno degli abitanti in città dopo il saccheggio. Nella città sfila il corteo storico e i visitatori possono assistere a spettacoli di sbandieratori e cavalieri rigorosamente in costume dell’epoca. Infine a Melfi si svolge il Rally Puglia Lucania gara automobilistica su terra che parte da Melfi e coinvolge altri comuni come Atella Bella Rapone Rionero Ruvo del Monte San Fele e città di altre regioni come Lacedonia Avellino e Rocchetta Sant Antonio Foggia . Costituisce oggi il più importante evento sportivo della Basilicata avendo validità per il Campionato Italiano ed Europeo Cross Country Rally riservato ai Fuoristrada e per il Trofeo Rally Terra riservato alle vetture da corsa. Melfi ha dato i natali a Francesco Saverio Nitti presidente del consiglio e ministro e tra i maggiori fautori del meridionalismo. 85025 Via Cittadinanza Attiva, 85025 Melfi, PZ
Miglionico
Miglionico è un paese collinare tra i fiumi Bradano e Basento. Ritrovamenti archeologici hanno restituito tombe e vasi del VI sec. a.C. il che ci fa supporre che abbia origini molto antiche. L’origine del nome molto probabilmente è da far risalire a Milone di Taranto luogotenente di Pirro che munì il paese anche di imponenti mura affinch non subisse invasioni. Il paese dopo il periodo greco divenne città lucana subì successivamente la dominazione sannita e infine fu conquistata dai romani. Fiore all’occhiello di questo paese è il castello detto del Malconsiglio. Il castello è legato ad un evento storico la Congiura dei Baroni contro il re Ferdinando II d’Aragona nel 1481. Il comune è affiliato all Associazione Nazionale Città dell Olio un ente che si occupa della promozione e valorizzazione dell olio extravergine d oliva e dei territori di produzione. Il 29 Giugno di ogni anno si celebra a Miglionico la festività dei santi Patroni del Paese San Pietro e Sant Antonio. È una festa che ha lontanissime origini ed è molto sentita e partecipata da tutti i fedeli. 75010 Via Dante Alighieri, 12 75010 Miglionico, MT
Missanello
Missanello è un piccolo borgo che sorge in Val d’Agri. Le prime notizie storiche sulle sue origini risalgono al 1072. Nel corso dei secoli si sono succeduti diversi feudatari. Del periodo feudale rimane il Castello situato nella parte alta del paese. Oltre al castello nel centro storico si possono ammirare alcuni palazzi storici come quello appartenuto alla famiglia Alianelli alla quale è legato il nome di Carlo Alianello nipote di Nicola Alianelli politico e magistrato italiano. Interessanti risultano anche la Torre dell’Orologio e le chiese dedicate alla Madonna delle Grazie a San Rocco e a San Nicola Magno. Missanello è un centro agricolo circondato da una ricca area di uliveti pertanto il comune rientra nell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Missanello è conosciuto soprattutto per il buon olio che vi si produce. Le capacità e le abilità tecniche maturate in secoli di olivicoltura hanno fatto sì che a Missanello si affermasse il mestiere del potatore e del frantoiano. Secondo la tradizione furono i monaci Basiliani nel X sec. d.C. ad introdurre l’olivicoltura e in particolar modo l’introduzione dell’oliva Maiatica una qualità di oliva che ritroviamo anche nei comuni limitrofi. La festa patronale è a maggio in onore di San Nicola. 85010 Via Bendini, 2, 85010 Missanello, PZ
Moliterno
Moliterno in Val D Agri è uno dei Comuni del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Abitato già in epoca preromana l’attuale centro pare sia stato fondato dagli antichi abitanti di Grumentum in fuga a causa delle distruzioni ad opera dei Saraceni. Fu un borgo feudale che subì le varie dominazioni storiche. Il paese sorge arroccato intorno al castello le cui origini risultano controverse in quanto alcuni sostengono risalga al XII sec. e altri invece lo situano in epoca longobarda come testimonia la torre di avvistamento del primo nucleo ciò che è certo è che il resto della struttura venne invece completata dai normanni e dalle dominazioni che si susseguirono nel corso dei secoli. Il centro storico del paese ha una struttura architettonica e artistica tipica dei borghi medievali fatta di stradine in pietra. Notevoli i palazzi nobiliari molti dei quali ancora perfettamente conservati tra questi Palazzo Parisi che ospita alcuni uffici comunali e Palazzo Gilberti invece sede del comune. Nel territorio del comune ricade l’Oasi Naturale del Faggeto una riserva che custodisce al suo interno diverse specie ed esemplari fondamentali per l’ecosistema della Val d’Agri. Da qualche anno Moliterno è nota anche per ospitare il Sistema Museale Aiello costituito da sei musei ognuno rappresentato da un tema specifico. La creazione di questo circuito museale è frutto dell’iniziativa del Prof. Gianfranco Aiello appassionato collezionista di opere d’arte che ha racchiuso parte della sua vastissima collezione all’interno del sistema museale MAM Musei Aiello Moliterno. Moliterno è nota per la produzione del formaggio pecorino canestrato l’unico in Italia ad aver avuto il marchio I.G.P. Ogni anno la prima domenica di agosto nel comune si svolge la mostra mercato dedicata al formaggio pecorino un evento che richiama numerosi visitatori. Sempre ad agosto si svolge anche la festa patronale in onore a San Domenico. 85047 Piazza Vittorio Veneto, 1, 85047 Moliterno, PZ
Montalbano Jonico
Montalbano jonico inserito tra i fiumi Covone e Agri ospita nel suo territorio il Parco Regionale dei Calanchi. La riserva dei calanchi di Montalbano è attenzionata particolarmente dalla comunità scientifica internazionale per le numerose informazioni racchiuse all’interno delle argille che circondano l’abitato del paese lucano. Il patrimonio geologico dei calanchi è valso il riconoscimento dell’area come Riserva Regionale ma ciò che più colpisce i visitatori è senza dubbio l’aspetto paesaggistico caratterizzato da forme ripide e taglienti nella parte alta morbide e rotonde nella valle. Le origini della cittadina sono alquanto incerte anche se i reperti archeologici sono tutti di età ellenistica. In questa zona sono state rinvenute numerosissime fattorie greche come quella in località Vaccariccio di Andriace Montalbano Jonico a testimonianza di una struttura rurale. In epoca medievale fu un feudo appartenuto a diverse famiglie tra cui quella dei Sanseverino. Montalbano Jonico subì anche la dominazione normanna e oggi ciò che resta a testimonianza di quel periodo sono due torri quadrate delle antiche possenti mura che vennero edificate a difesa dell’intero abitato. La festa patronale è in onore di San Maurizio festeggiato il 22 settembre. 75023 Viale Sacro Cuore di Gesù, 11, 75023 Montalbano Jonico, MT
Montemilone
Montemilone sorge a nord della Basilicata su di una murgia ai confini con la Puglia. Alcuni ritrovamenti archeologici in diverse zone del comune fanno supporre che sia stata fondata nel 291 a.C. In epoca romana è stata anche una tenuta imperiale. Il suo territorio è interessato anche dalla presenza dei monaci basiliani traccia dei quali resta nel Santuario della Gloriosa comunemente noto anche come Santuario della Madonna del Bosco. Nell’ XI sec. fu sede vescovile ed in seguito appartenne a diversi signori. Dal punto di vista artistico merita attenzione la Chiesa dell’Immacolata costruita nel 1890 in stile romanico e con la facciata in tufo con portale e rosone in pietra mentre nell interno è custodita una statua lignea del 1700. Il Santuario della Madonna del Bosco è posizionato poco fuori dal comune su di un colle e ha una architettura in stile romanico bizantino e risale al 1187 ad opera dei Benedettini. In località La Gloriosa si possono ammirare i resti di un antico acquedotto del 143 d.C. che doveva servire per produrre acqua a Canosa. Il territorio di Montemilone è ricco di acque sorgive. L agricoltura è la risorsa principale del paese favorita dalle grandi distese di terreno in cui si coltivano ortaggi e cereali. Buona è anche la produzione di olive da cui deriva l’intenso olio della varietà Ogliarola del Vulture. Tra gli eventi che si svolgono nel paese c’è la Festa della Salsiccia e dei Sapori un’occasione per far conoscere i prodotti tipici del territorio. Montemilone ha due santi protettori la Madonna del Bosco e Santo Stefano Protomartire. 85020 Viale Regina Elena, Montemilone, PZ
Montemurro
Montemurro è un comune della Val d’Agri fondato nell’anno 1000 dagli abitanti di Grumentum in fuga dalle invasioni saracene. Come la maggior parte dei comuni della Basilicata risentì molto delle influenze normanne. Montemurro fu sede di una comunità basiliana e nel corso dei secoli appartenne a diverse famiglie nobiliari. Patria di Giacinto Albini politico italiano tra i fautori dell’insurrezione lucana la storia di Montemurro si lega strettamente a quella dell’Unità d’Italia. Montemurro è anche la terra natia del poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli. Alla salvaguardia e alla divulgazione delle sue opere è dedicata l’attività della Fondazione Sinisgalli che nel 2013 ha fondato l’evocativa Casa delle Muse una casa museo in cui sono raccolte opere e documenti di vita dell’uomo di scienze e letteratura a cui dedica ogni anno un programma di eventi intitolato Furor Sinisgalli . Per quanto riguarda il patrimonio artistico del paese interessanti sono la chiesa e il convento francescano di Sant Antonio 1635 . All interno del convento si ammirano vari affreschi riproducenti episodi della vita di Sant Antonio e di San Francesco. Il territorio è circondato da suggestivi boschi dove nel periodo autunnale si possono raccogliere castagne e varie specie di funghi. Un’altra particolarità di questo piccolo borgo sono i tanti graffiti disseminati lungo le strade e i vicoli del paese nati da un’idea dell’artista Giuseppe Antonello Leone fondatore della Scuola del Graffito polistrato di Montemurro. Un tempo questo comune è stato un centro fiorente per la concia delle pelli e l esportazione di cuoio tessuti funi e vasellame in ceramica oggi la risorsa principale è l’agricoltura e l’olio extra vergine d’oliva è senza dubbio tra i prodotti più rinomati. Infatti ogni anno ad agosto nel comune si svolge la Sagra dell olio extravergine di oliva che celebra questo prodotto Lucano dop rigorosamente biologico ottenuto dalla spremitura di numerose varietà storiche di olive locali tra le quali l Ogliarola la Maiatica Uciddara Carpinegna Racioppella San Martinegna. La sagra prevede anche delle visite guidate presso i frantoi della zona. La festa patronale si svolge anche ad agosto in onore di San Rocco. 85053 Piazza Garibaldi, 85053 Montemurro, PZ
Montescaglioso
Montescaglioso sorge nel Parco della Murgia Materana e nel 2012 è stata insignita del titolo di Gioiello d’Italia . È un importante centro storico culturale ed è nota anche come la città dei monasteri un tempo il suo territorio ne ospitava quattro tra i quali spicca l abbazia di San Michele Arcangelo. La storia di Montescaglioso è strettamente legata a quella della Magna Grecia e in particolar modo alla città di Metaponto con la quale ci furono intensi scambi commerciali economici e culturali come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nel territorio. Altri ritrovamenti risalenti al periodo romano ci fanno supporre che nonostante il declino della vicina Metaponto Montescaglioso abbia continuato negli anni ad assumere importanza. Nel corso dei secoli quindi in territorio montese si sono susseguite diverse dominazioni. Particolare rilevanza storica e culturale meritano gli insediamenti rupestri presenti sul territorio all interno del Parco della Murgia Materana. Il santuario della Madonna della Murgia rappresenta la chiesa più importante del patrimonio rupestre di Montescaglioso. La festa patronale è dedicata a San Rocco il 16 agosto c’è inoltre un’altra ricorrenza ancora più antica e che risale al 1638 è il Carnevale di Montescaglioso uno tra i più particolari della Basilicata. 75024 Via Cosimo Venezia, 2, 75024 Montescaglioso, MT
Muro Lucano
Muro Lucano è un piccolo paese della provincia di Potenza è detto borgo presepe una definizione che nasce dalla posizione delle case disposte ad anfiteatro adagiate lungo le pendici di due colline. In cima sorge il castello in pietra risalente al IX sec. di origine prenormanna che diventò molto importante con gli Angioini. Il quartiere più antico è il Pianello circondato da un alto muro: da qui deriva il nome del borgo Muro diventato nel 1863 Lucano con regio decreto per distinguersi da Muro Leccese. Muro Lucano ha dato i natali a San Gerardo Maiella patrono del paese e della Basilicata. Nel paese infatti sono tanti i siti gerardini che i turisti possono visitare. Tra i siti naturali meritano attenzione Il Sentiero delle Ripe un affascinante burrone aperto tra ripide pareti calcaree nel cui fondo scorre il torrente Rescio. Da qui è possibile osservare i resti del ponte di Annibale e dei mulini ad acqua. Per gli amanti delle escursioni interessanti da scoprire sono le grotte carsiche dette Vucculi del Bosco Grande nel Vallone delle Iene. Muro Lucano fa parte dei cento borghi più belli d’Italia. Tra le specialità del territorio rientra anche il tartufo definito il diamante della cucina. Tra gli eventi che richiamano il maggior numero di visitatori c’è la festa patronale in onore di San Gerardo Maiella una ricorrenza molto sentita non solo dalla popolazione locale ma anche dagli abitanti delle zone limitrofe. Interessante è anche la Sagra della patata di montagna manifestazione che punta alla valorizzazione di questo particolare prodotto locale. Durante la sagra sono previste visite guidate in mezzo alla natura e degustazioni di specialità a base di patate e altri prodotti tipici. 85054 Via Roma, 39, 85054 Muro Lucano, PZ
Nemoli
Nemoli sorge al centro della Valle del Noce circondata dai monti dell’Appennino Lucano. I primi insediamenti umani nella zona risalgono al V sec. a.C. Dipendente prima dalla città di Lauria successivamente appartenne come casale a Rivello Nemoli ottenne l’indipendenza comunale solo nel 1834. Dal 1806 la costruzione della Strada delle Calabrie portò benessere e incremento demografico. Nella zona sorsero mulini e stabilimenti per la lavorazione del ferro e del rame. Il paese è un intrico di vicoli e gradinate che portano ad antichi palazzi settecenteschi a portali impreziositi da stemmi ad archi fregi e balconate a loggiato. Importante dal punto di vista artistico è la chiesa di Santa Maria delle Grazie del XVII sec. Poco fuori dal paese si trova il Lago Sirino in origine parte di un bacino lacustre che in epoca preistorica copriva l intera Valle del Noce dove è possibile dedicarsi a piacevoli passeggiate immersi nel verde. Presso il lago Sirino sorge Il Micromondo un percorso tematico sulla geologia al fine di creare un impulso alla conoscenza delle Scienze della Terra ed una comprensione più consapevole del paesaggio è una delle rappresentazioni tematiche tra le più originali e particolari dell’intero territorio nazionale. È il luogo ideale per una gita fuori porta per le famiglie con bambini ma anche un’ottima scelta da parte delle scuole per i viaggi d’istruzione. Nemoli è nota nel territorio per la Sagra della Polenta che si tiene il martedì grasso di Carnevale. Famoso è anche il Falò di Natale un grande fuoco che viene acceso la sera della vigilia di Natale al centro della piazza e ravvivato e fatto ardere dai vari abitanti fino all Epifania e diventa il punto di ritrovo per residenti e non. La Madonna delle Grazie è la protettrice di Nemoli e la festa patronale si ripete ogni anno l 1 e il 2 luglio. Alcune donne seguono la Madonna a piedi nudi o portando sul capo le Cinte votive strutture lignee decorate con fiori ceri e nastri. 85040 Piazza S. Maria delle Grazie, 2, 85040 Nemoli, PZ
Noepoli
Noepoli è l’antica Noja centro strategico della Valle del Sarmento all’epoca dei lucani. Durante la dominazione normanna il feudo di Noia ha fatto parte della contea di Chiaromonte. Diverse famiglie si sono succedute nel dominio dai Sanseverino ai Pignatelli i quali governarono fino all’emanazione della legge evasiva della feudalità del 1806. Nel XV sec. il comune venne munito di un castello di cui oggi restano alcuni ruderi ed è sede del municipio. Noepoli si divide in due parti la città vecchia intorno al castello e il borgo detto Casale. Presso il torrente Rubbio si trovano i ruderi del monastero di Santa Maria della Saectara sorto con molta probabilità tra il X e l’XI secolo sede dei profughi albanesi provenienti dalla città di Korone. Dal punto di vita artistico molto interessanti sono anche il Palazzo Signorile risalente al XVII sec. in cui si esercitava il potere dello Jus primae noctis e attualmente denominato Palazzo De Cicco e il Palazzo Rinaldi con il suo portale del 1845. Poco fuori dal paese è possibile visitare la cappella della Madonna di Costantinopoli con cupola e lanterna in stile orientale probabilmente del XV secolo opera dei frati francescani. Noepoli ricade nel territorio del Parco Nazionale del Pollino pertanto è caratterizzato da una folta vegetazione e presso il Bosco Farneta è possibile unire al piacere delle passeggiate l’esperienza di raccogliere funghi e castagne in alcuni periodi dell’anno. La festa più importante per il paese è quella patronale dedicata alla Madonna di Costantinopoli che si svolge dal 4 al 6 di agosto. Una delle particolarità di questa festa è la benedizione delle Gregne tradizionali tronetti di circa un metro rivestiti di spighe portate in testa dalle donne in processione e che precedono il quadro sacro della Madonna. Quando la processione arriva alla cappella della Madonna di Costantinopoli sul sagrato si balla la tarantella. Infine a chiusura della festa viene offerto alla Madonna il grano delle Gregne mentre il tronetto viene portato a casa per essere riallestito per la festa dell anno successivo. 85035 Piazza Guglielmo Marconi, 12, 85035 Noepoli, PZ