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Forenza, una comunità viva grazie all'estro degli artisti locali

Forenza, una comunità viva grazie all'estro degli artisti locali Dalle sentine ai vicoli artistici, passando per le creazioni di Antonello Borrelli: la comunità forenzese vive in simbiosi con l'arte

Tra i borghi del Vulture, Forenza, per storia, arte, cultura e tradizioni è sicuramente uno dei più interessanti e attivi. Una comunità tutta da scoprire. Le sentine, il patrimonio enogastronomico, con vini pregiati e altre prelibatezze, i mosaici, il corteo storico e i Templari. L’arte e la cultura, in ogni forma possibile, sono di casa, ormai a Forenza. Testimonianza inconfondibile della vivacità di Forenza, borgo di appena 1800 anime, che da un colle di 836 metri domina la valle circostante, è la presenza di numerosi cittadini che si dedicano con cura alla coltivazioni di passioni puramente “artistiche". Questo è il caso di Antonello Borrelli, il quale, da diversi anni, dedica parte del suo tempo ad un hobby molto particolare, tirando fuori delle vere e proprie opere d’arte. Pur non essendo un artigiano di professione, Antonello ha deciso, nel suo tempo libero, di assecondare una sua passione: dare “nuova vita” al legno, lavorandolo sapientemente per tirare fuori degli oggetti di uso comune ma di grande pregio. Nello specifico, Antonello lavora il legno di vite, ulivo e utilizza anche i cosiddetti “dormienti”, cioè quei supporti in legno che si trovano sulle spiagge, consumati dal mare e dal tempo. Chiaramente, il legno va lavorato a seconda del materiale in questione, in quanto sono richiesti modi e tempi di lavorazione diversi. Ad esempio, l’ulivo va pulito innanzitutto, mentre i dormienti vengono assemblati. Attraverso un vero e proprio processo di selezione e di lavorazione certosina, escono fuori dei veri e propri capolavori. Come le lampade, molto particolari, come le forme che assumono una volta finita la composizione. Non solo lampade, comunque. Antonello si è cimentato, con ottimi risultati, anche nella realizzazione di altri complementi d’arredo, come vassoi e svuota-tasche. Una passione per il legno e le mutevoli forme che può assumere. Un’altra conferma, l’ennesima, di quanto una comunità così piccola possa essere viva, piena di fantasia e di una “vena artistica” tutta da scoprire.

 1 luglio, 2024

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Chiese e santuari Chiesa della Madonna del Rosario

Chiesa della Madonna del Rosario

Rotonda

La Chiesa della Madonna del Rosario a Rotonda, in provincia di Potenza, è tra le più antiche del Paese. La sua costruzione è da collocarsi alla fine del XVI sec. e sorge ai margini del centro abitato. Una leggenda narra che nel luogo antistante la Chiesa gli abitanti erano soliti seppellire i loro cari. La chiesa è a navata unica con una pala d'altare in legno posta al di sopra dell'altare maggiore che rappresenta la Madonna del Rosario con quindici formelle dei Santi Misteri. Essa è coperta con un cassettone ligneo e sovrastante copertura a doppia falda in legno. L’altare maggiore è in marmo di pregevole fattura, un portale d'ingresso in pietra scolpito e finemente decorato da maestri scalpellini locali. Ha sulla facciata un mosaico d'arte fiorentina in cui è raffigurata l'immagine della Madonna con il bambino, su trono di nuvole mentre porge benedicente il Santo Rosario alla comunità dei fedeli. L'interno è affrescato fastosamente nei toni del bianco, rosa e oro. La zona dell’abside è separata dal presbiterio con un ampio arco trionfale, sorretto da piedritti fastosi ornati da capitelli decorativi e cornici aggettanti. L’interno conserva un'acquasantiera lapidea scolpita a conchiglia (XIX sec.) e i quadri della Madonna di Pompei del Sacro Cuore di Gesù.

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Eventi

Eventi Notte dei Cucibocca

Notte dei Cucibocca

Montescaglioso

Quella dei Cucibocca è una tradizione particolare in tutto il Meridione. Sono delle misteriose figure vestite di scuro, con in testa un cappellaccio o un disco di canapa da frantoio e il viso incorniciato da folte barbe bianche. Al piede hanno una catena spezzata che striscia producendo un cupo rumore. Queste figure così spaventose e misteriose bussano alle porte tenendo in mano un canestro con una lucerna ed un lungo ago con cui minacciano di cucire la bocca ai bambini e chiedono offerte in natura. Scompaiono nel buio con l’avanzare della notte. I bambini, attratti ma allo stesso tempo spaventati si rifugiano tra le braccia dei genitori e rientrano in casa per andare presto a letto, permettendo alla Befana di riempire le calze con giocattoli, dolciumi e regali. Così come vuole la tradizione, in casa e in piazza, si consumano i nove bocconi del Cucibocca. È la notte magica e misteriosa dedicata ai bambini che vengono invitati a fare silenzio e che all’indomani sono premiati con i dolci che trovano nella calza della befana.

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Comuni

Vaglio Basilicata

Vaglio Basilicata

Comune di Vaglio Basilicata

Il centro attuale in cui risiedono circa 2000 abitanti risale al XII secolo ma nelle vicinanze in località Serra di Vaglio sono state rinvenute testimonianze di insediamenti risalenti ad un periodo compreso tra il X ed il III sec. a.C. Qui oltre a fondazioni di antiche abitazioni è visibile una fortificazione costruita con blocchi di pietra a secco e lunga circa 7 Km VI sec. a.C. mentre nella zona più a valle sono state rinvenute alcune sepolture appartenuti a nobili e guerrieri come dimostrano le fibule i gioielli e le acconciature femminili nonch le armature le bordature per cavalli. Poco più a nord di Vaglio in località Macchia di Rossano è stato rinvenuto un complesso sacrale monumentale del IV sec. a.C. dedicato alla Dea Mefitis. Da visitare oltre agli scavi archeologici la Chiesa Madre di San Paolo Apostolo risalente al 1400 dove si conserva il corpo di San Faustino Martire patrono del paese festeggiato la terza domenica di Maggio.

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Comuni

Lagonegro

Lagonegro

Comune di Lagonegro

Lagonegro sorge nella Valle del Noce ai piedi del Monte Sirino ai confini con la provincia di Salerno e la Calabria. Posizionato in una zona ricca di sorgenti e laghetti Lagonegro ha origini lontanissime e il suo nucleo più antico risale al Medioevo nella zona del Castello. Nella chiesa di San Nicola si stanziarono dei monaci basiliani di origine bizantina tra il IX X sec. e una leggenda vuole che in questa chiesa sia stata sepolta Monna Lisa del Giocondo immortalata da Leonardo Da Vinci nel celebre ritratto conservato al Louvre di Parigi. Successivamente fu fortificata dai Longobardi di Salerno e dopo la conquista normanna fu assegnata alla contea di Lauria. L’aspetto religioso è molto sentito presso questa comunità infatti sul massiccio del Sirino c’è il Santuario della Madonna delle Nevi. La festività in suo onore si articola in tre momenti separati a giugno ad agosto e a settembre. Nel centro storico dove un tempo sorgevano templi dedicati alle divinità romane oggi sorgono alcune chiese questo processo di costruzione cristiana cominciò tra il IX X sec. Le sagre sono incentrate sui prodotti tipici come le castagne. Lagonegro ha dato i natali al cantante scomparso Mango. L’offerta turistica di Lagonegro non si esaurisce visitando il borgo e conoscendo la sua storia ma continua dando la possibilità ai turisti di optare per un turismo escursionistico favorito dal Monte Sirino meta prescelta anche dagli amanti dello sci alpino e di fondo grazie alla presenza del comprensorio in cui ricadono le stazioni di Lago Laudemio e Conserva di Lauria. Tra gli spettacolari boschi di faggio o sulle rive del lago glaciale Laudemio lago di origine glaciale a oltre 1500 metri di quota ci si può inoltrare soprattutto in primavera e avventurarsi in piacevoli passeggiate e rimanere affascinati dal colore verde smeraldo che il lago assume per la presenza di una particolare specie di alga. A pochi chilometri dal paese si trova il parco zoologico Giada creato da un appassionato di fauna esotica e donato successivamente al comune di Lagonegro.

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