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Atp Finals, la Basilicata protagonista con il Casaro Nero con “sushirella”

Atp Finals, la Basilicata protagonista con il Casaro Nero con “sushirella” Biagio Floro, lo chef originario di Forenza, con la sua mozzarella rivisitata ha conquistato tutti i migliori tennisti del mondo

TORINO - Effetto wow, stupore, apprezzamento, un piacere sublime per il palato. Uno show nello show. Lo chef lucano, originario di Forenza, Biagio Floro e il Casaro Nero, azienda specializzata nei live show della mozzarella, non hanno mezzi termini. Anche a Torino (grazie alla fortunata collaborazione con il gruppo Camst) durante le Atp Finals, hanno conquistato i tennisti e gli addetti ai lavori, lasciando tutti a bocca aperta con le ultime acrobazie culinarie presentate in anteprima proprio nel capoluogo piemontese: la pizza scomposta e sushirella, il sushi a base di mozzarella, nella fattispecie tre nighiri serviti in varie declinazioni. La passione, la professionalità prima di tutto. La Basilicata nel cuore con i suoi prodotti, le materie prime, i sapori. Al centro di tutto appunto la mozzarella esclusivamente di latte vaccino e le sue innumerevoli variazioni. SUSHIRELLA Biagio Floro e il Casaro Nero non finiscono di stupire e di sperimentare. Come nel caso di “sushirella” un nighiri a base di mozzarella. Tre le varianti proposte. La prima: panna, nodino, uova di lompo, sale Maldon, olio di Forenza. La seconda: nodino, salsa di maionese al lime, gambero di Mazara del Vallo soffritto, olio di Forenza e sale nero delle Hawaii. La terza: nodino, salmone scottato flambé, salsa mista con soia e aceto balsamico di Modena in glassa, tartufo di Alba. LA PIZZA SCOMPOSTA Particolarmente apprezzata da tutti la “pizza scomposta” servita in due versioni. La prima: mozzarella fatta al momento ripiena di gorgonzola e taleggio pressata, raffreddata leggermente, flambata, sopra una burratina, condita con cipolla caramellata e guanciale croccante. Immancabile una spruzzata di peperone crusco di Senise in polvere. La seconda riprende l’idea della chef Rosanna Marziale, ex concorrente di Masterchef: mozzarella fatta al momento ripiena di gorgonzola e taleggio, pressata, si raffredda leggermente, flambé, si prepara una salsa al pomodoro di Forenza, aromatizzata al tartufo di Alba, si mette a cuore sulla mozzarella e si serve con un po’ di peperone crusco di Senise. LE BURRATINE Immancabili, sfiziose, deliziose. Sono le burratine del Casaro Nero. C’è quella al pistacchio in crema di pistacchio e granella di pistacchio di Bronte. C’è quella alla barbabietola con pistillo di zafferano e granella e olio alla nocciola. C’è quella alla bottarga di muggine con le uova stratificate di mango e lime tipo cocktail. UN PO’ DI DOLCE Gran finale. Con un pizzico di dolce e un sorriso. Tutto rigorosamente in un solo boccone. Due le proposte: il macaron salato, rosso, con gorgonzola e cipolla caramellata. Ed infine la mozzarella molecolare all’atomo di azoto servita con passion fruit e patatina croccante. Insomma, di tutto un po’, griffato Biagio Floro e Casaro Nero.

 21 novembre, 2022

Visit Basilicata

Aglianico Azienda Agricola Michele Laluce

Azienda Agricola Michele Laluce

Ginestra

La storia dei Vini Laluce comincia da lontano, nei primi anni del ‘900, ma è solo nel 2001 che Michele Laluce prende in mano le redini dell’azienda del padre e ne fa una vera e propria azienda vitivinicola. L’azienda sorge alle pendici del Monte Vulture dove si estendono i vigneti di Aglianico che ha ottenuto il riconoscimento della denominazione di origine controllata (DOC) e a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) come Aglianico del Vulture Superiore. Per la famiglia Laluce è da privilegiare la qualità alla quantità affinché ci sia un prodotto genuino e puro. Al netto di tutto il risultato è dato da etichette che potremmo definire “di territorio”, altamente aderenti alle zone che le hanno viste nascere e crescere. Da “Le Drune” a “Lo Zimberno”, dal “S’Addatt” per chiudere con il “Morbino”, con quest’ultimo unico bianco di casa, tutti i vini della cantina di Michele Laluce raccontano il più bel Vulture enologico.

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Eventi

Eventi Women’s Fiction Festival

Women’s Fiction Festival

Matera

Il Women's Fiction Festival è l'unico evento in Europa dedicato alla narrativa femminile. Al Wff, che si pone come luogo di scoperta di talenti letterari e di promozione della lettura, i riflettori sono puntati sul potere della parola. L’evento è dedicato ai sentimenti, ai cambiamenti e alla quotidianità visti con gli occhi delle donne. Ogni anno si promuovono concorsi letterari dedicati agli alunni delle scuole medie e superiori. La manifestazione si svolge seguendo degli itinerari lungo le vie del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano.

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Comuni

Forenza

Forenza

Comune di Forenza

Arroccata su un colle definito il Balcone delle Puglie da dove è possibile osservare il panorama cha va dal Tavoliere pugliese fino al Gargano nella Valle del Bradano sorge Forenza un piccolo borgo in provincia di Potenza. Secondo la storiografia Forenza è un antico sito di origine sannita ed è citato da alcuni scrittori latini tra cui Orazio anche se l’attuale borgo non è quello di cui parlano gli antichi poich il paese che oggi conosciamo è sorto lontano dall’antica Forentum. Il nuovo sito risale al IX sec. ai tempi del Principato Longobardo di Salerno che includeva quasi tutta l’antica Lucania e Forenza apparteneva alla Puglia. Sul suo territorio si sono succedute diverse dominazioni e a testimonianza del periodo angioino sopravvivono i resti di quelle che una volta erano le mura risalenti al XIII sec. Nel centro del paese merita una visita la Chiesa del Crocifisso risalente al 1680 e che fa parte del Convento dei Frati Cappuccini. Il Santuario del SS. Crocifisso è meta di numerosi pellegrini devoti del Cristo in Croce provenienti da ogni dove non solo dai paesi vicini. La festività religiosa e civile del SS. Crocifisso ricorre il 3 Maggio e si rinnova solo per il culto il 14 Settembre. Molto suggestiva è la chiesa basiliana di San Biagio scavata in una grotta da un seguace di San Vitale. Si accede percorrendo una via mulattiera e nel suo interno si possono ammirare bellissimi affreschi bizantini. Forenza è rinomata per la produzione dell’Aglianico del Vulture e per l’olio extravergine d’oliva infatti rientra nel circuito dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Forenza negli ultimi anni è stata al centro dell’attenzione dopo che lo scrittore Mario Moiraghi in un suo scritto sui templari ha collocato la nascita di Ugo De Pagani 1118 fondatore dell’Ordine dei Templari di cui fu il primo Gran Maestro proprio nel comune del Vulture. Secondo questa tesi dunque la nascita dell’Ordine cavalleresco sarebbe da collocare in Italia e non in Francia. Intorno a tutto questo aleggia il mistero ma il comune ha saputo sfruttare questa risorsa infatti ogni anno ad agosto Forenza fa un salto nel passato il centro abitato ritorna agli anni di Ugo Pagani attraverso una manifestazione che è una rievocazione storica La Leggenda dei Templari Ugo dei Pagani e la sfida del mito A.D. 1118 . Un evento che richiama numerosi visitatori per conoscere la storia di Forenza e dei Templari ma anche un’occasione per degustare le prelibatezze del paese. Tra le prelibatezze del posto importante anche il formaggio pecorino ottenuto esclusivamente con latte intero di pecora raccolto da allevamenti la cui alimentazione è costituita principalmente da pascolo nell area interna delle colline lucane. Il 4 Novembre ricorre la festività di S. Carlo Borromeo Santo Patrono di Forenza.

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Comuni

Irsina

Irsina

Comune di Irsina

Irsina posta sul confine tra Puglia e Basilicata domina la Valle del Bradano. Al suo territorio appartiene il Bosco di Verrutoli un’area boschiva sede di una riserva naturale di un gruppo di daini che vivono liberamente nel bosco. Fino al 1895 il paese era chiamato Montepeloso dal greco plusos terra ricca e fertile mentre il nome attuale deriva da una delibera consiliare del 6 febbraio 1895 e deriva da irtium cioè irto ripido scosceso. Numerosi reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano testimoniano che Irsina è uno dei paesi più antichi della Basilicata. Nel corso dei secoli ha subito diverse dominazioni. Nel 988 Irsina subisce l’invasione e la distruzione da parte dei Saraceni la città viene ricostruita dal Principe Giovanni II di Salerno che dota il borgo di mura e torri difensive cosa che non impedisce alla città di subire il dominio dei greci bizantini. Nel 1041 Irsina è teatro della Battaglia di Montepeloso tra Bizantini e Normanni per il controllo del territorio e si conclude con la disfatta del popolo greco. Da questo momento il paese passa nelle mani di vari signori divenendo prima una delle dodici baronie normanne della contea poi ducato di Puglia e dal 1123 sede vescovile. Gli Svevi controllano Montepeloso fino alla battaglia di Benevento del 1266 che porta all’ascesa degli Angioini in tutta l’Italia meridionale. Una delle caratteristiche del centro storico sono le case grotte che richiamano i Sassi di Matera. La più famosa tra queste grotte anche visitabile è la casa grotta Barbaro scavata direttamente dentro due spelonche rocciose che si sviluppa addirittura su due livelli. Alcune di queste case grotte formano dei veri e propri cubicoli sotterranei che a volte prendono la forma di vere e proprie gallerie. Ma nel centro storico di Irsina si ergono pure i palazzi nobiliari risalenti al 500 e al 700 caratterizzati da bugne stemmi ed epigrafi. Grande importanza hanno anche le chiese prime fra tutte la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta risalente al XIII secolo che conserva al suo interno la statua del 500 di Sant’Eufemia attribuita ad Andrea Mantegna. Sant’Eufemia è la patrona della città festeggiata dal 14 al 17 settembre.

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