Melfi, Rionero, San Fele, Lagopesole, Avigliano, Barile, Forenza, Rapolla
Rotonda, San Severino Lucano, Terranova di Pollino, Latronico, Castelsaraceno, Lagonegro
Acerenza, Cancellara, Brindisi di Montagna, Vaglio di Basilicata, Castelmezzano, Pietrapertosa, Sasso di Castalda
Il Pollino è un massiccio montuoso dell'Appennino meridionale, posto lungo il confine tra Basilicata e Calabria, a cavallo tra i mari Ionio e Tirreno, con diverse cime che superano i 2.000 m s.l.m. d'altitudine: Serra Dolcedorme (2.267 m), Monte Pollino (2.248 m), Serra del Prete (2.181 m), Serra delle Ciavole (2.130 m e 2.127 m), Serra di Crispo (2.054 m). Il nome, per alcuni, deriva dal latino pullus, giovane animale, da cui mons Pullinus, monte dei giovani animali. Ciò, forse, è dovuto all'antica consuetudine di condurre, a partire dalla fine della stagione primaverile, gli animali al pascolo sui prati in altura. Altra teoria è che il nome derivi dal latino mons Apollineus, monte di Apollo, Dio della salute e progenitore dei medici, a causa probabilmente delle grandi quantità e varietà di erbe medicinali e aromatiche spontanee che vegetano sul massiccio. Una terza teoria afferma, sulle basi del ritrovamento nel 2009 di una lastra in marmo probabilmente appartenuta al frontone di un tempio greco posto sul Monte Manfriana, che il Monte Pollino possa essere stato un luogo di culto degli abitanti della Magna Graecia. Particolarmente ricche si presentano la fauna e la flora. Tra gli animali in via d'estinzione si segnala la presenza del lupo appenninico, del gufo reale, del capriolo e dell'aquila reale. Muovendosi dalle quote più basse, è possibile ammirare boschi di castagno che, più in alto, vengono sostituiti da vari tipi di querce e dal faggio. Tra i 1.000 e i 1.600 metri di quota, è possibile imbattersi in uno straordinario ambiente boschivo costituito da faggi, aceri e abeti bianchi. È possibile avvistare la lontra di fiume, specie animale che non può vivere se non in luoghi privi di inquinamento. Tali montagne, inoltre, costituiscono gli unici habitat naturali rimasti in Italia in cui è ancora presente il pino loricato: pregiata specie arborea simbolo dell'omonimo parco naturale che, aggrappata alle cime più elevate e scoscese, resiste alle condizioni meteorologiche insistenti. L'importanza di questo albero si riscontra nel fatto che in Europa rimane superstite in colonie residue, oltre che su questo territorio, solo sui Balcani. Dal 2015, anno in cui è stata riconosciuta la Rete Mondiale dei Geoparchi quale Progetto prioritario dell’UNESCO, il parco ha ottenuto il riconoscimento di Unesco Global Geopark come Pollino Geopark e da ciò ne consegue che tutto il territorio del Parco del Pollino è entrato a far parte del Patrimonio dell’UNESCO. Il Pollino Geopark racchiude 69 geositi ricadenti all’interno del proprio territorio, comprendendo circhi glaciali, depositi morenici, nevai, fossili di Rudiste, particolari formazioni rocciose, grotte (Grotta del Romito), gole (Raganello, Lao, Rosa e Garavina), pianori carsici, doline, inghiottitoi (Abisso del Bifurto), timpe e vette che superano i 2000 metri di quota.
ApriIl baccalà è un alimento che ha una lunga storia ed è tipico di molte zone dell'entroterra italiano. Facile da conservare e trasportare, in passato, era uno dei pochi modi per consumare pesce e quindi assumerne le proprietà nutrienti. Per queste caratteristiche è diventato un piatto della tradizione aviglianese. A fine agosto il paese lucano celebra questa specialità gastronomica del territorio, preparato in numerose e gustose varianti.
ApriIl centro attuale in cui risiedono circa 2000 abitanti risale al XII secolo ma nelle vicinanze in località Serra di Vaglio sono state rinvenute testimonianze di insediamenti risalenti ad un periodo compreso tra il X ed il III sec. a.C. Qui oltre a fondazioni di antiche abitazioni è visibile una fortificazione costruita con blocchi di pietra a secco e lunga circa 7 Km VI sec. a.C. mentre nella zona più a valle sono state rinvenute alcune sepolture appartenuti a nobili e guerrieri come dimostrano le fibule i gioielli e le acconciature femminili nonch le armature le bordature per cavalli. Poco più a nord di Vaglio in località Macchia di Rossano è stato rinvenuto un complesso sacrale monumentale del IV sec. a.C. dedicato alla Dea Mefitis. Da visitare oltre agli scavi archeologici la Chiesa Madre di San Paolo Apostolo risalente al 1400 dove si conserva il corpo di San Faustino Martire patrono del paese festeggiato la terza domenica di Maggio.
ApriLagonegro sorge nella Valle del Noce ai piedi del Monte Sirino ai confini con la provincia di Salerno e la Calabria. Posizionato in una zona ricca di sorgenti e laghetti Lagonegro ha origini lontanissime e il suo nucleo più antico risale al Medioevo nella zona del Castello. Nella chiesa di San Nicola si stanziarono dei monaci basiliani di origine bizantina tra il IX X sec. e una leggenda vuole che in questa chiesa sia stata sepolta Monna Lisa del Giocondo immortalata da Leonardo Da Vinci nel celebre ritratto conservato al Louvre di Parigi. Successivamente fu fortificata dai Longobardi di Salerno e dopo la conquista normanna fu assegnata alla contea di Lauria. L’aspetto religioso è molto sentito presso questa comunità infatti sul massiccio del Sirino c’è il Santuario della Madonna delle Nevi. La festività in suo onore si articola in tre momenti separati a giugno ad agosto e a settembre. Nel centro storico dove un tempo sorgevano templi dedicati alle divinità romane oggi sorgono alcune chiese questo processo di costruzione cristiana cominciò tra il IX X sec. Le sagre sono incentrate sui prodotti tipici come le castagne. Lagonegro ha dato i natali al cantante scomparso Mango. L’offerta turistica di Lagonegro non si esaurisce visitando il borgo e conoscendo la sua storia ma continua dando la possibilità ai turisti di optare per un turismo escursionistico favorito dal Monte Sirino meta prescelta anche dagli amanti dello sci alpino e di fondo grazie alla presenza del comprensorio in cui ricadono le stazioni di Lago Laudemio e Conserva di Lauria. Tra gli spettacolari boschi di faggio o sulle rive del lago glaciale Laudemio lago di origine glaciale a oltre 1500 metri di quota ci si può inoltrare soprattutto in primavera e avventurarsi in piacevoli passeggiate e rimanere affascinati dal colore verde smeraldo che il lago assume per la presenza di una particolare specie di alga. A pochi chilometri dal paese si trova il parco zoologico Giada creato da un appassionato di fauna esotica e donato successivamente al comune di Lagonegro.
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