Melfi, Rionero, San Fele, Lagopesole, Avigliano, Barile, Forenza, Rapolla
Rotonda, San Severino Lucano, Terranova di Pollino, Latronico, Castelsaraceno, Lagonegro
Acerenza, Cancellara, Brindisi di Montagna, Vaglio di Basilicata, Castelmezzano, Pietrapertosa, Sasso di Castalda
Ufficialmente, pare che l’Ordine dei Cavalieri Templari sia stato fondato in Francia, nel 1118, dal nobile Hugues de Payns. Tutto questo potrebbe essere falso. Mario Moiraghi, un architetto e storico medievale, presenta una scoperta d’archivio nel suo libro “L’italiano che fondò i Templari. Hugo de Paganis, cavaliere di Lucania e Campania”. Moiraghi afferma che il fondatore dell’ordine non sarebbe, il francese Hugues de Payns (o Payens) cavaliere dello Champagne, ma un italiano, un lucano nativo di Forenza, figlio dei signori di quella città: Pagano e Emma de Paganis, nobili salernitani trasferitisi in Lucania. L’autore inoltre sostiene anche che l’ordine templare non fu fondato nel 1118, come si è sempre ritenuto da parte dei medievalisti, ma un po’ di anni prima, come sarebbe testimoniato da una lettera del 1103 inviata da Hugo de Paganis a suo zio Leonardo Amarelli di Rossano Calabro per comunicargli la morte del proprio figlio Alessandro, membro dei Templari, avvenuta in Terra Santa in uno scontro con gli infedeli. Moiraghi deduce che Hugo e suo cugino Alessandro erano membri dei Templari, ordine già esistente in quel momento. Lo Storico fa una considerazione, probabilmente rifacendosi alla notizia storicamente appurata dei nove cavalieri che fondarono l’embrione dell’Ordine templare nel 1118: l’appropriazione da parte dei francesi dell’origine dell’Ordine templare sarebbe dovuta alla falsificazione dei testi del cronista Guglielmo di Tiro procurata dai francesi a seguito della traduzione delle cronache dal latino al francese, in questo modo Hugo de Paganis di Guglielmo di Tiro divenne Hugues de Payns cavaliere dello Champagne. Secondo Moiraghi, Hugo de Paganis sarebbe sepolto nella chiesa di Giacomo a Ferrara, notizia riportata in un documento del 1621 di Marco Antonio Guerini dove è scritto a chiare lettere che Hugo de Paganis “diede principio all’Ordine dei Templari”. In tale documento si evince come Ugo abbia fatto visita al re Baldovino I in occasione della morte del cugino di lui, Goffredo di Buglione che fu uno dei principali organizzatori della prima crociata. Inoltre Ugo dei Pagani racconta anche di avere confermato al re la presenza in Terra Santa dell’ordine da lui fondato per difendere i cristiani in terra santa. Dal documento si evince come i templari e le loro gesta fossero esistiti prima del 1118. Ulteriori riscontri della nascita “lucana” dell’Ordine si evincono in un libro scritto dal monaco Simone di Saint Bertin nel 1100, in cui si narra delle origini mediterranee dei Templari e che, proprio all’epoca in cui stava scrivendo, Hugo de Paganis aveva fondato un ordine di cavalleria per la difesa della Terra Santa. Un documento del 1621, di Marco Antonio Guerini, afferma che Hugo de Paganis sia stato il primo Gran Maestro dell’Ordine.
ApriQuella dei Cucibocca è una tradizione particolare in tutto il Meridione. Sono delle misteriose figure vestite di scuro, con in testa un cappellaccio o un disco di canapa da frantoio e il viso incorniciato da folte barbe bianche. Al piede hanno una catena spezzata che striscia producendo un cupo rumore. Queste figure così spaventose e misteriose bussano alle porte tenendo in mano un canestro con una lucerna ed un lungo ago con cui minacciano di cucire la bocca ai bambini e chiedono offerte in natura. Scompaiono nel buio con l’avanzare della notte. I bambini, attratti ma allo stesso tempo spaventati si rifugiano tra le braccia dei genitori e rientrano in casa per andare presto a letto, permettendo alla Befana di riempire le calze con giocattoli, dolciumi e regali. Così come vuole la tradizione, in casa e in piazza, si consumano i nove bocconi del Cucibocca. È la notte magica e misteriosa dedicata ai bambini che vengono invitati a fare silenzio e che all’indomani sono premiati con i dolci che trovano nella calza della befana.
ApriArroccata su un colle definito il Balcone delle Puglie da dove è possibile osservare il panorama cha va dal Tavoliere pugliese fino al Gargano nella Valle del Bradano sorge Forenza un piccolo borgo in provincia di Potenza. Secondo la storiografia Forenza è un antico sito di origine sannita ed è citato da alcuni scrittori latini tra cui Orazio anche se l’attuale borgo non è quello di cui parlano gli antichi poich il paese che oggi conosciamo è sorto lontano dall’antica Forentum. Il nuovo sito risale al IX sec. ai tempi del Principato Longobardo di Salerno che includeva quasi tutta l’antica Lucania e Forenza apparteneva alla Puglia. Sul suo territorio si sono succedute diverse dominazioni e a testimonianza del periodo angioino sopravvivono i resti di quelle che una volta erano le mura risalenti al XIII sec. Nel centro del paese merita una visita la Chiesa del Crocifisso risalente al 1680 e che fa parte del Convento dei Frati Cappuccini. Il Santuario del SS. Crocifisso è meta di numerosi pellegrini devoti del Cristo in Croce provenienti da ogni dove non solo dai paesi vicini. La festività religiosa e civile del SS. Crocifisso ricorre il 3 Maggio e si rinnova solo per il culto il 14 Settembre. Molto suggestiva è la chiesa basiliana di San Biagio scavata in una grotta da un seguace di San Vitale. Si accede percorrendo una via mulattiera e nel suo interno si possono ammirare bellissimi affreschi bizantini. Forenza è rinomata per la produzione dell’Aglianico del Vulture e per l’olio extravergine d’oliva infatti rientra nel circuito dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Forenza negli ultimi anni è stata al centro dell’attenzione dopo che lo scrittore Mario Moiraghi in un suo scritto sui templari ha collocato la nascita di Ugo De Pagani 1118 fondatore dell’Ordine dei Templari di cui fu il primo Gran Maestro proprio nel comune del Vulture. Secondo questa tesi dunque la nascita dell’Ordine cavalleresco sarebbe da collocare in Italia e non in Francia. Intorno a tutto questo aleggia il mistero ma il comune ha saputo sfruttare questa risorsa infatti ogni anno ad agosto Forenza fa un salto nel passato il centro abitato ritorna agli anni di Ugo Pagani attraverso una manifestazione che è una rievocazione storica La Leggenda dei Templari Ugo dei Pagani e la sfida del mito A.D. 1118 . Un evento che richiama numerosi visitatori per conoscere la storia di Forenza e dei Templari ma anche un’occasione per degustare le specialità enogastronomiche del paese. Tra le prelibatezze del posto è da annoverare anche il formaggio pecorino ottenuto esclusivamente con latte intero di pecora raccolto da allevamenti la cui alimentazione è costituita principalmente da pascolo nell area interna delle colline lucane. Il 4 Novembre ricorre la festività di S. Carlo Borromeo Santo Patrono di Forenza.
ApriIl centro attuale in cui risiedono circa 2000 abitanti risale al XII secolo ma nelle vicinanze in località Serra di Vaglio sono state rinvenute testimonianze di insediamenti risalenti ad un periodo compreso tra il X ed il III sec. a.C. Qui oltre a fondazioni di antiche abitazioni è visibile una fortificazione costruita con blocchi di pietra a secco e lunga circa 7 Km VI sec. a.C. mentre nella zona più a valle sono state rinvenute alcune sepolture appartenuti a nobili e guerrieri come dimostrano le fibule i gioielli e le acconciature femminili nonch le armature le bordature per cavalli. Poco più a nord di Vaglio in località Macchia di Rossano è stato rinvenuto un complesso sacrale monumentale del IV sec. a.C. dedicato alla Dea Mefitis. Da visitare oltre agli scavi archeologici la Chiesa Madre di San Paolo Apostolo risalente al 1400 dove si conserva il corpo di San Faustino Martire patrono del paese festeggiato la terza domenica di Maggio.
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