Visita Basilicata: musei

Musei Museo Diocesano Acerenza

Museo Diocesano Acerenza

Acerenza


Il museo ospita prevalentemente oggetti provenienti dal tesoro della Cattedrale di Santa Maria Assunta: oreficeria argenteria statuaria lignea e dipinti. E’ inoltre presente un’ importante collezione di paramenti liturgici. Accanto alle opere che provengono dalla tradizione religiosa della diocesi di Acerenza sono esposti reperti archeologici anteriori alla nascita del Cristianesimo emersi dal sottosuolo acheruntino. Nasce nel 2007 come traguardo di un lungo cammino iniziato già negli anni ’70 attraverso l’impegno dell’Arcidiocesi che realizzò un sogno coltivato con tenacia e passione dalla comunità ecclesiale di Acerenza. Il primo Museo Diocesano in Basilicata nasce con molteplici finalità delle quali vanno ricordate almeno tre: porre a disposizione della nostra comunità ecclesiale un centro di riferimento artistico con possibili incontri culturali una decorosa e sicura conservazione delle opere d’arte prodotte da chi ci ha preceduti nel segno della fede disponibilità di queste opere per l’intera collettività finalizzata alla crescita spirituale culturale e sociale. Il Museo accoglie preziosi oggetti d’arte provenienti dalla sua storia millenaria si articola in quattro sale espositive oltre a fughe d’ampi e lunghi corridoi disposti su due piani. Nella sala A sono offerti all’attenzione dei visitatori oggetti provenienti da corredi tombali databili tra il VI e il II sec. a.c. soprattutto di cultura fittile canosina. La sala B ospita ceramica sub geometrica di tradizione dauna. La sala C ospita alcune mitrie di arcivescovi insieme con testimonianze scultoree in legno. Nella sala D sono esposti oggetti in argento provenienti dalla Cattedrale di Acerenza. http: www.diocesiacerenza.it museo diocesano [email protected] ORARIO 09.30 12.30 16.00 18.30 GIORNO CHIUSURA Lunedi

Musei Mudit - Museo Diocesano di Tricarico

Mudit - Museo Diocesano di Tricarico

Tricarico


Il Museo Diocesano di Tricarico voluto dal vescovo mons. Vincenzo Orofino ed eretto nel 2015 si inserisce a pieno nella missione evangelizzatrice della Chiesa. In collaborazione con il CNR IBAM sono state allestite cinque sezioni espositive organizzate cronologicamente dalle origini metà del X secolo ai giorni nostri. Con il supporto di pannelli di didascalie di virtualizzazioni e di un documentario animato la Diocesi è raccontata attraverso opere di scultura pittura oreficeria arredi liturgici paramenti volumi e documenti d’archivio. Si tratta di capolavori che consentono di apprezzare l’evolversi della Fede nella Storia e di capire la cultura artistica della Diocesi nei suoi rapporti con la capitale del Regno di Napoli. Le chiavi di lettura del percorso espositivo sono rappresentate dalla successione episcopale dalla società civile dal monachesimo dagli ordini religiosi e dalla pietà popolare in relazione nelle diverse epoche ai culti religiosi legati ai cicli della vita rurale e all’utilizzo delle risorse naturali. Il percorso si arricchisce di una sezione speciale ubicata sul piano nobile del palazzo vescovile dedicata alla figura e all’opera del venerabile servo di Dio S. E. mons. Raffaello delle Nocche vescovo di Tricarico 1922 1960 .

Musei MATA – Museo Diocesano di Matera

MATA – Museo Diocesano di Matera

Matera


Inaugurato nel 2011 il MATA Museo Diocesano di Matera è stato allestito in antichi locali ristrutturati della Diocesi di Matera nell’ex Seminario costruito nel 1906 dall’allora arcivescovo di Matera Raffaele Rossi. Il MATA si compone di 3 ampie sale in cui sono esposte varie opere di arte sacra. Attualmente ospita un cospicuo numero di argenti sacri provenienti dal tesoro della Cattedrale di Matera e dalla chiesa di Santa Chiara: tali oggetti sono databili tra l’XI e il XIX sec. Tra gli oggetti più antichi esposti presso il MATA spicca l’enkolpion o croce pettorale di manifattura bizantina della metà del XI secolo: è probabile che tale oggetto sia stato realizzato dal Tiraz di Palermo una delle officine più prestigiose del medioevo. Altra curiosità: il MATA Museo Diocesano di Matera sorge su un’area che almeno mille anni fa ospitava l’abbazia benedettina di Sant’Eustachio di cui oggi è possibile visitare il soccorpo. Info dettaglio orario: 1 aprile 2 novembre: dal lunedì a domenica 10.00 14.00 giorno di chiusura giovedì e 2 luglio 3 novembre 31 marzo venerdì sabato domenica e festività 10.00 14.00 gli altri giorni su prenotazione chiusura il 25 dicembre

Musei Museo del Lupo

Museo del Lupo

Viggiano


In località Fontana dei pastori lungo il sentiero che conduce al Santuario della Madonna Nera e a pochi passi dalle piste da sci troverete una piccola casetta di legno circondata da un incantevole faggeta all interno del quale vi è il Museo del Lupo. Il Museo è gestito da guide escursionistiche turistiche ed esperti faunisti pronti a fornire lezioni seguite da visite sul campo. Al suo interno conserva vari esemplari di fauna locale imbalsamati tra i quali l aquila il tasso la volpe il barbagianni e naturalmente il protagonista: il lupo. Disponibile in loco materiale audiovisivo per approfondire le conoscenze sul Lupo. Tra le varie ipotesi sull origine del termine Lucania vi è quella che derivi dal greco lykos che significa Lupo. I Viggianesi sono soliti rispondere agli in bocca al lupo con l esclamazione fiera viva il lupo tale è la conoscenza di questo animale ritenuto non pericoloso bensì protettore dai pericoli dal comportamento della lupa che protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca . [email protected] www.aceaviggiano.it

Musei Museo di storia naturale del Vulture

Museo di storia naturale del Vulture

Rionero in Vulture


Il Museo di Storia Naturale del Vulture occupa un ala dell Abbazia di San Michele Arcangelo. Si gode di un panorama mozzafiato dei due laghi vulcanici. La badia fu edificata nell VIII secolo d.C. intorno ad una grotta scavata nel tufo abitata da monaci basiliani dove sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV III secolo a.C.. Fu vissuta dai benedettini fino al 1456 poi dai cappuccini e tra il 1782 1866 appartenne all ordine militare costantiniano. Oggi la proprietà del complesso è suddivisa tra la Curia il Demanio e la Provincia di Potenza. Il Museo di Storia Naturale del Vulture tutto da visitare racconta 750 mila anni di storia del Vulture un vulcano pleistocenico spentosi 130.000 anni fa. Un viaggio a ritroso nel tempo: stanze sul cammino recente dell’uomo nel Vulture la storia degli animali e delle piante infeudati sulle pendici allestimenti su fenomeni parossistici del vulcano riproduzione di habitat dell uomo preistorico e della fauna antica. ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO MARTEDì VENERDì e DOMENICA: ore 9:00 13:30 ultimo accesso ore 13:00 ore 14:30 17:30 ultimo accesso ore 17:00 MERCOLEDì GIOVEDì e SABATO: ore 9:00 13:30 ultimo accesso ore 13:00 LUNEDì: CHIUSO

Musei Museo Archeologico Nazionale di Venosa

Museo Archeologico Nazionale di Venosa "MARIO TORELLI"

Venosa


Inaugurato nel novembre del 1991. Al suo interno il percorso museale si snoda attraverso una serie di sezioni che illustrano le varie fasi di vita della città antica a partire dal periodo precedente la romanizzazione documentato da ceramica a figure rosse e da metariali votivi terrecotte bronzi tra cui un cinturone di IV III sec. a.C. provenienti dall’area sacra di Fontana dei Monaci di Bastia odierna Banzi e da Forentum Lavello . Dominano questa sezione il corredo funerario di un bambino contenente la statuetta del toro Api ed il famoso askos Catarinella con scena di corteo funebre fine IV III sec. a.C. . Nei camminamenti del castello si ripercorre la vita dell’antica Venusia dal momento della sua fondazione con la ricostruzione dell’impianto urbano e i più importanti documenti della fase repubblicana le terrecotte architettoniche la produzione ceramica a vernice nera gli ex voto dalla stipe sotto l’anfiteatro la ricca monetazione in bronzo . Molto significativa e consistente si presenta la raccolta epigrafica che permette di ripercorrere le tappe più importanti della storia del centro antico come il riassetto della colonia nel I secolo a. C. ben rappresentate dal templum augurale bantino ricostruito nel Museo con cippi iscritti per trarre gli auspici e da un frammento della famosa Tabula bantina con testi legislativi su entrambi i lati rinvenuto nei pressi di Oppido Lucano nel 1967. Le epigrafi alcune delle quali ricordano magistrati impegnati nel rifacimento di strade o nella costruzione di infrastrutture come l’acquedotto sono soprattutto di carattere funerario con un notevole numero di cippi iscritti stele centinate coperchi di arca la c.d. arca lucana monumenti funerari con busti e statue a grandezza naturale e ricchi fregi dorici che dal I a. C. fino al IV secolo d. C. costituiscono una preziosa testimonianza della stratificazione sociale della città.

Musei Museo archeologico nazionale del melfese

Museo archeologico nazionale del melfese "Massimo Pallottino"

Melfi


Il Museo ubicato all interno del castello federiciano di Melfi presenta l importante documentazione archeologica rinvenuta nel comprensorio del Vulture Melfese. All età arcaica risalgono i corredi funerari che hanno restituito raffinate ceramiche daunie a decorazione geometrica armature in bronzo preziosi ornamenti in argento oro e ambra nonch vasi in bronzo di produzione sia greca che etrusca. La sezione classica è incentrata su straordinari reperti di IV III secolo a.C. tra cui ceramiche magno greche a figure rosse e monumentali vasi a decorazione policroma con figure applicate di produzione canosina rinvenuti a Lavello l antica Forentum . La fase romana è documentata da un eccezionale sarcofago in marmo del II secolo d.C. con decorazione a rilievo riferibile a botteghe dell Asia Minore che presenta sul coperchio la defunta dormiente e sulle lastre laterali dei ed eroi romani inquadrati in nicchie.

Musei Museo archeologico nazionale di Muro Lucano

Museo archeologico nazionale di Muro Lucano

Muro Lucano


Il Museo si articola in diverse sezioni e presenta le attestazioni archeologiche del territorio della Basilicata nord occidentale. La prima sezione illustra i risultati degli scavi condotti nell’importante insediamento di Baragiano attraverso la ricostruzione di un settore della necropoli arcaica in cui sono stati ricollocati i più significativi corredi funerari. La seconda sezione è dedicata alla fase lucana del territorio con i reperti relativi al centro antico di Raia San Basilio nel territorio murese e al santuario ellenistico di c.da Fontana Bona di Ruoti. La terza sezione illustra il processo di romanizzazione dell’area grazie alle testimonianze provenienti dalle numerose ville individuate nel territorio di cui sono esposti i ricchi mosaici. Una sezione infine è dedicata al mestiere dell’archeologo allo scavo stratigrafico alla decifrazione delle storie che la terra racconta a chi cerchi di interpretare il suo linguaggio.

Musei Museo archeologico nazionale dell'Alta Val d'Agri

Museo archeologico nazionale dell'Alta Val d'Agri

Grumento Nova


Il museo illustra attraverso la documentazione archeologica le forme di popolamento e la storia della città romana di Grumentum e dell’intero comprensorio dell’alta valle dell Agri. Una prima sezione dedicata alla preistoria presenta i resti di elephas antiquus e di equidi attestati circa 120.000 anni fa nel territorio di Grumento allora caratterizzato da un grande bacino lacustre. Sono particolarmente rappresentativi per il periodo classico ed ellenistico i corredi funerari rinvenuti in agro di Montemurro pertinenti al periodo dell occupazione lucana del territorio IV secolo a. C. che hanno restituito ceramiche a figure rosse armi ed elementi di armatura suppellettili per banchetti vasi da cosmesi e oggetti di ornamento che attestano la presenza di una lite aristocratica. Alla sfera del sacro rimandano le offerte votive in prevalenza statuette in terracotta rinvenute in un santuario rurale di III secolo a.C. ubicato ai margini della città e dedicato a una divinità femminile. Il percorso museale si conclude con la presentazione dei significativi materiali rinvenuti nella città romana di Grumentum fondata nel III secolo a.C. a seguito della conquista romana del territorio. Tra i numerosi reperti rinvenuti nel Foro si segnalano la raffinata testa in marmo raffigurante Livia Drusilla vedova dell’imperatore Augusto e una pisside in avorio con scena dionisiaca dalle terme provengono le statue in marmo purtroppo acefale e lacunose raffiguranti due ninfe Afrodite con delfino e Dioniso. Di particolare rilievo la sezione epigrafica con iscrizioni celebrative e funerarie.

Musei Museo archeologico nazionale della Siritide

Museo archeologico nazionale della Siritide

Policoro


Il Museo presenta alcuni dei rinvenimenti più significativi relativi alle due città greche di Siris e di Herakleia e ai centri indigeni dell entroterra. Alla città di Siris sono riferibili statuette votive e corredi funerari di VII VI secolo a.C. con ceramiche figurate di produzione locale tra le più antiche realizzate in Magna Grecia. Tra rinvenimenti più significativi riferibili ad Herakleia vengono presentati matrici per statuette rinvenute nel quartiere artigianale oggetti votivi rinvenuti nei santuari e soprattutto importanti corredi funerari di IV III secolo a.C. caratterizzati da splendide ceramiche a figure rosse e da raffinati monili in oro filigranato. Si tratta in alcuni casi di gioielli prodotti da botteghe locali come è testimoniato dall eccezionale rinvenimento nella stessa Herakleia della tomba di un orafo. Il museo espone inoltre alcuni dei più importanti rinvenimenti effettuati nei centri enotri IX V secolo a.C. e lucani IV secolo a.C. dell entroterra. Si tratta di corredi funerari di straordinaria importanza contraddistinti nella fase di VII V secolo a.C. da armature in bronzo gioielli in argento oro e ambra da vasi indigeni a decorazione geometrica da ceramiche greche figurate e da vasi etruschi in bucchero.