Edificio singolare è noto ai rioneresi come il carcere . Ha l’aspetto di una fortezza su due livelli con mura di cinta e feritoie Edificato nel XVI secolo come Grancia depandance del convento di frati francescani di S.Maria degli Angeli di Atella per lungo periodo fu adibito a carcere prima dai Borboni poi dallo Stato. Dopo le recenti opere di consolidamento e restauro oggi ospita molte manifestazioni culturali ed è sede del Museo del Brigantaggio. Il piano terra ospita una biblioteca con volumi sul brigantaggio nella ex cella dei detenuti ammalati c’è uno spazio proiezioni e dibattiti. Al primo piano la sala Briganti e nell’ex cella per detenute donne un’ampia sezione dedicata alle brigantesse. Gli spazi dove erano rinchiusi i detenuti per piccoli reati ospitano la sala intitolata a Carmine Donatelli Crocco tra i più noti e discussi briganti italiani del Risorgimento. Infine il museo ospita la cella di rigore che raccoglie incisioni e graffiti. [email protected]
Nel Castello di Lagopesole l’ultimo maniero fatto ampliare da Federico II di Svevia in terra di Basilicata è possibile immergersi in un passato storicamente ricostruito per scoprire lo Stupor Mundi e i suoi interessi multiculturali filosofici e scientifici. Luogo federiciano per eccellenza il castello accoglie i visitatori per coinvolgerli e trasportarli ne Il Mondo di Federico II il museo narrante che attraverso moderne tecnologie e linguaggi innovativi abbinati alla ricerca storica punta a far rivivere la storia e il mito di una delle figure più controverse del medioevo italiano ed europeo. Nel Quarto della Regina e nel Salone dell’Imperatore infatti in un connubio di alta tecnologia grande teatro suono immagine iconografia e racconto è possibile effettuare un viaggio attraverso il tempo e lo spazio alla scoperta del primo uomo moderno sul trono che ha contraddistinto e caratterizza ancora la storia del Mezzogiorno d’Italia: tra intrighi e segreti si viene immersi nella vita di corte si entra nelle locande si passeggia nei mercati e si arriva ad incontrare lo stesso Imperatore che in prima persona parla della sua vita. Il Mondo di Federico II ambizioso progetto storico.artistico culturale scenografico è uno dei grandi attrattori della Basilicata con cui la regione si presenta a livello nazionale e internazionale per valorizzare e rendere attrattivo il territorio.
A 4 chilometri dal centro abitato di Sant’Arcangelo sulla collina dell’Orsoleo il convento di Santa Maria d’Orsoleo edificato in epoca francescana a partire dal 1474 per diventare un centro di cultura di educazione e di studio accoglie oggi un allestimento polimediale che facendo perno sulla memoria storica documenti narri ed evochi le antiche origini di culti praticati in queste terre a partire dai Santi bizantini nei secoli X XI. Immagini narrazioni sonore video istallazioni ed effetti scenografici racconteranno del monastero come porta di accesso alla conoscenza delle comunità monastiche e della vita medioevale. Visite guidate tematiche aperture speciali eventi laboratori e attività dedicate alle famiglie ai bambini ai gruppi. Il percorso museale scenografico offre ai visitatori un’esperienza straordinaria di scoperta e meraviglia un viaggio spirituale nella Basilicata del passato e del presente. Narrazioni sonore video istallazioni effetti scenografici ologrammi e filmati in 3D narrano ed evocano le origini la vita quotidiana la memoria viva del convento francescano e dei culti praticati in queste terre dall’antichità più remota. Il museo è aperto tutti sabato e domenica e durante la settimana su prenotazione dalle 10:00 alle 13:00 ultimo ingresso: ore 12:00 dalle 16:00 alle 19:00 ultimo ingresso: ore 18:00 Il servizio di visite guidate è attivo anche fuori dall’orario di apertura per i gruppi di ameno 10 componenti prenotando con congruo anticipo.
Pepe Fabuleam è un installazione permanente dedicata al mondo del peperoncino realizzato nel centro storico di Satriano di Lucania uno dei Borghi Autentici d Italia e oltre che paese del peperoncino anche dei murales. A volere fortemente questo straordinario unico ed emozionante viaggio nel mondo del Peperoncino è stata la Delegazione dell Accademia del Peperoncino Lucano il Comune di Satriano di Lucania e il Gal Csr Marmo Melandro. Pepem è una location unica che vuole accogliere e contenere chiunque si senta ispirato ed incuriosito dalla spezia del peperoncino e dal suo infinito universo. L allestimento nasce nel borgo antico di Satriano di Lucania Comune che ospita l unica Delegazione Accademica regionale del peperoncino e racchiude i vari aspetti della spezia più diffusa ed utilizzata al mondo. Tanta tecnologia in questa nuova location multimediale che dà vita ad uno spazio full immersion di grande suggestione e guidati da uno strano viaggiatore si percorre il mondo del peperoncino. Un viaggio tra arte cinema musica curiosità e simbolismi vari. Pepem si sviluppa su due livelli e due diverse ambientazioni realizzate e progettate egregiamente dalla Bitmovies è presente una espositiva artistica di scatti fotografici di Donato Fusco oltre ad installazioni di artigianato artistico satrianese esposizione del peperoncino locale e anche un area studio per approfondimenti e ricerche. Il secondo ambiente è più a prevalenza tecnologica con una immersione multimediale e proiezioni a dimensioni reali con pannelli illustrativi ed effetti speciali.
Il museo multimediale allestito all’interno del settecentesco Palazzo Arcieri Bitonti ripropone le suggestioni del viaggio effettuato in Basilicata dallo scrittore Cesare Malpica che nel 1847 tra i paesi lucani visitati fece tappa anche a San Mauro Forte ospitato dal barone Francesco Arcieri. L’allestimento consente ai visitatori di compiere un viaggio virtuale attraverso le peculiarità del territorio con suggerimenti e informazioni consultabili nelle postazioni touch e NFC e di ripercorrere le tappe del viaggio del Malpica. Il cuore del museo è la sala dedicata allo scrittore campano allestita con videoproiezioni mappate sulle pareti e su sagome di personaggi in dimensioni realistiche. Il museo è aperto tutto l’anno venerdì sabato e domenica
A Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana tra tardo manierismo e barocco è dedicato il Museo Multimediale Il Palco dei Colori con sede nella Rocca Duca di Poggiardo noto come il Castello. Entrato nella Rocca di Poggiardo il visitatore viene accolto dallo stesso Giovanni De Gregorio. La figura del più celebre tra i pittori lucani del Seicento si manifesta all’ingresso attraverso uno specchio che introduce e accompagna gli ospiti lungo un percorso che conduce nella sala del video ambiente. Qui lo spettatore è proiettato in una dimensione onirica in cui immagini giochi di luci e musica si rincorrono in un flusso incessante. Oltre quaranta opere digitalizzate costituiscono un tragitto multisensoriale. Aperto tutti i giorni solo su prenotazione
Allestito negli ambienti dell antico palazzo vescovile si sviluppa su due livelli ed è diviso in sezioni. Suggestivo è l accostamento degli argenti con i reperti lapidei esposti a piano terra. Al primo piano oltre alla biblioteca vescovile e all archivio storico si possono ammirare le ampie sale di rappresentanza valorizzate con mobili e arredi e adornate da numerosi dipinti su tela che ritraggono vescovi della diocesi di Venosa cardinali e papi. Il piano nobile accoglie la pinacoteca con dipinti di diversi ambiti culturali tra cui spiccano l icona lignea bizantina del XIII secolo della Madonna dell Idria proveniente dalla chiesa di San Martino dei Greci e la Madonna della Misericordia del XV secolo. Completano la rassegna espositiva antichi paramenti sacri e alcune sculture di particolare pregio: la Pietà in pietra del XV secolo la raffinata opera in alabastro della seconda metà del XVII secolo raffigurante la Madonna con Bambino e il Crocifisso in avorio datato 1793. [email protected]
La sede del Museo Diocesano di Melfi costituisce nel panorama dei Musei Ecclesiastici italiani ed in particolare del Mezzogiorno un singolare e completo esempio di residenza vescovile del XVIII secolo. Quattro elementi concorrono all’eccellente qualificazione del sito: La lunga ed armoniosa facciata Il monumentale scalone di accesso al piano nobile Le raffinate sale affrescate tra cui quella del trono dell’antica biblioteca e la cappella palatina Lo scenografico giardino all’italiana arricchito da busti marmorei settecenteschi. Questo contesto storico architettonico di particolare qualità accoglie le sezioni espositive che compongono il museo. Al piano terra sono collocati pregevoli suppellettili sacre e strumenti liturgici in argento ed eleganti e raffinati paramenti liturgici utilizzati dai Vescovi nelle solenni funzioni religiose. Al piano nobile trova posto la pinacoteca costituita da opere pittoriche e scultoree che vanno dal sec XV al XVIII: fra le opere scultoree si evidenziano: la Pietà scultura in pietra dipinta del XV secolo busti in legno dipinti della prima metà del XVII secolo sono reliquari contenenti reliquie di santi martiri provenienti dalla catacomba di S. Callisto in Roma. Tra le opere pittoriche spiccano: il trittico olio su legno la Madonna con il bambino e Santi Vescovi opera di Francesco da Tolentino datato alla prima metà del XVI secolo una tela S. Giovanni Battista e S. Stefano di Cristiano Danona di Anversa della seconda metà del XVII secolo l’imponente tela di scuola solimenesca Vergine con Bambino tra Sant’Agostino l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo del XVIII secolo attribuita ad Andrea D’Aste una serie di tele del XVIII secolo dell’autore locale Nicola Federici una tela di Andrea Miglionico della prima metà del XVIII secolo la Crocifissione con la Madonna e i Santi Rocco Antonio ed Agostino. Orario Estivo da aprile ad ottobre Mattina dalle ore 10 alle 12 30 Pomeriggio dalle ore 17 alle 20 Orario invernale Mattina dalle ore 10 alle 12 30 Pomeriggio dalle 16 alle 18 Chiuso il martedì
Il Museo Diocesano di Potenza allestito nella sala a piano terra del seicentesco edificio dell’ex Seminario apertosi al pubblico di recente rappresenta un’importante opportunità per riconoscere’ attraverso le opere le principali peculiarità che contraddistinguono la cultura artistica della nostra regione e la storia dell’antica diocesi potentina mediate dal racconto della microstoria di ogni singolo bene. Il percorso museale presenta in questo primo allestimento arredi e oggetti sacri della cattedrale e di alcune parrocchie della città: opere dal XVI al XX secolo. Gli oggetti di argenteria sacra provenienti dal Tesoro della Cattedrale molti dei quali esposti al pubblico per la prima volta: calici pissidi croci reliquiari ostensori realizzati da argentieri napoletani tra il XVI e il XIX secolo. La maggior parte della suppellettile in argento è stata donata da munifici vescovi che hanno retto la diocesi di Potenza: Carlo Pignatelli Gaetano Avigliano Bartolomeo De Cesare Ignazio Marolda Michelangelo Pieramico. L’allestimento comprende inoltre dipinti su tela e su tavola in particolare provengono dall’Episcopio le due tele raffiguranti la Madonna con Bambino tra Sant’Antonio e San Filippo Neri e la Madonna del Rosario entrambe del XVII secolo e dalla Chiesa di San Francesco la Vergine che allatta il Bambino dormiente fine del XVII primi del XVIII secolo e la Madonna con Bambino prima metà del XVII secolo . Le cinque tavolette con le Storie di Sant Antonio pannelli laterali superstiti di una icona sono datate marzo 1645 . Sono esposti antichi testi tra cui la Bibbia miniata del XV secolo ed il Registro parrocchiale del 1600 conservati nell’archivio della Cattedrale ed infine alcuni manufatti tessili tra i quali spicca un ottocentesco paramento liturgico fatto realizzare dal vescovo Ignazio Marolda e tre mitrie. A queste opere che costituiscono il nucleo fisso e centrale dell’allestimento museale si aggiungeranno testimonianze artistiche temporaneamente prelevate da chiese di altri comuni della Diocesi secondo criteri dettati da precise scelte tematiche. Orari: 10 13 16 20 chiuso lunedì [email protected]
Il museo ospita prevalentemente oggetti provenienti dal tesoro della Cattedrale di Santa Maria Assunta: oreficeria argenteria statuaria lignea e dipinti. E’ inoltre presente un’ importante collezione di paramenti liturgici. Accanto alle opere che provengono dalla tradizione religiosa della diocesi di Acerenza sono esposti reperti archeologici anteriori alla nascita del Cristianesimo emersi dal sottosuolo acheruntino. Nasce nel 2007 come traguardo di un lungo cammino iniziato già negli anni ’70 attraverso l’impegno dell’Arcidiocesi che realizzò un sogno coltivato con tenacia e passione dalla comunità ecclesiale di Acerenza. Il primo Museo Diocesano in Basilicata nasce con molteplici finalità delle quali vanno ricordate almeno tre: porre a disposizione della nostra comunità ecclesiale un centro di riferimento artistico con possibili incontri culturali una decorosa e sicura conservazione delle opere d’arte prodotte da chi ci ha preceduti nel segno della fede disponibilità di queste opere per l’intera collettività finalizzata alla crescita spirituale culturale e sociale. Il Museo accoglie preziosi oggetti d’arte provenienti dalla sua storia millenaria si articola in quattro sale espositive oltre a fughe d’ampi e lunghi corridoi disposti su due piani. Nella sala A sono offerti all’attenzione dei visitatori oggetti provenienti da corredi tombali databili tra il VI e il II sec. a.c. soprattutto di cultura fittile canosina. La sala B ospita ceramica sub geometrica di tradizione dauna. La sala C ospita alcune mitrie di arcivescovi insieme con testimonianze scultoree in legno. Nella sala D sono esposti oggetti in argento provenienti dalla Cattedrale di Acerenza. http: www.diocesiacerenza.it museo diocesano [email protected] ORARIO 09.30 12.30 16.00 18.30 GIORNO CHIUSURA Lunedi