Templari

I Templari a Vaglio Basilicata

I Templari a Vaglio Basilicata
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I Templari a Vaglio Basilicata

Vaglio Basilicata

Negli ultimi anni, grazie all’opera di alcuni studiosi, Vaglio Basilicata è diventata una delle cittadine lucane con un ruolo da protagonista in quello che è il mito del Graal e dei Templari. Si parte dal nome “Vaglio”, che deriva dal basso latino vallum o vallium (luogo cinto o vallo ossia fortificato da palafitte), poi chiamato Baglio da Giustiniani. Nel XVI sec. si chiamerà LOVAGLIO, mentre nel tardo XVII sec. prenderà il nome di BALI. Sarà solo nel 1794 che verrà chiamata VAGLIO. La teoria proposta dai ricercatori è che il nome Vaglio possa derivare non da Vallum, ma da Balium (cioè sede del Balivo) o addirittura da "baiulus" (reggente protettore ambasciatore residente). Quindi Vaglio poteva essere il luogo dove risiedeva il "Balivo", considerato un dignitario dell'Ordine del Tempio che, dati i segni ancora esistenti di torri e fortificazioni, probabilmente esercitava una importante attività logistica e militare.
Cercando indizi nelle Chiese di Vaglio si nota una imponente torre che in maniera piuttosto anomala è attaccata alla Chiesa Madre. La torre si sviluppa su pianta ottagonale (tipico delle costruzioni legate ai templari), ma stranamente su di essa alloggiano quattro finestre dalle quali, intorno alle ore 13:00, filtrano dei leggeri raggi di luce capaci di inscrivere sotto la volta della torre una meravigliosa Croce Patente. Passando al cosiddetto Cappellone della Chiesa Madre, si trovano tre dipinti risalenti alla fine del XVI sec.
Nel primo dipinto è raffigurata la Vergine Maria con in braccio Gesù ed entrambi stingono tra le dita delle corone con Croci Patenti. Ai lati della Vergine compare la figura di un Vescovo (forse Canio di Acerenza) che mantiene un bastone con un manico piuttosto strano. Infatti il manico e a forma di TAU. Nel secondo dipinto la scena si ripropone in maniera analoga ma sotto la Vergine ed il bambino si fa luce una strana scena. È raffigurato un uomo avvinghiato dalle fiamme circondato da altre figure femminili. Probabilmente l’uomo è Jaques de Molay, ultimo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio, mentre veniva bruciato sul rogo della Senna il 18 Marzo 1314. Il terzo dipinto invece raffigura la Vergine con in braccio il Bambino che stringe tra le dita il cordone che cinge la vita della Vergine procurando uno strano simbolo, un TAU. La Chiesa Madre curiosamente sfoggia all'ingresso una bellissima Croce Potenziata tipica di alcune Confraternite legate ai Templari. Ma l'elemento più importante rilevato nella Chiesa Madre di Vaglio è un meraviglioso coro ligneo posto sotto la cupola della torre ottagonale. Tale coro è ricco di sculture esoteriche legate all'Ordine dei templari.
L'ingresso al coro e caratterizzato da due grossi pannelli. Nel primo pannello è rappresentato "BRAM", l'uomo verde, che nella tradizione celtica sarebbe capace di donare la fertilità alla foresta, alle piante, alle donne e al bestiame. L'uomo verde è il consorte della Dea madre e si occupa della fioritura della primavera e dell'estate, del rigoglio della terra. Il volto e i lineamenti dell'uomo Verde sono formati da foglie e rampicanti. Infatti esso trae il vigore dalla terra stessa e rappresenta il ruolo maschile nell'unione sessuale, nella fertilità e nella fioritura della vita e del talento degli uomini. Rappresenta l'innocenza, il procedere senza difficoltà e il successo, soprattutto nell'intraprendere nuove attività. Altro particolare curioso è la presenza di sculture raffiguranti uccelli che beccano i genitali di un Drago, che nella simbologia Templare descriverebbero il tentativo di privare la procreazione del male. Nel secondo pannello del coro è presente quello che forse è l'elemento Templare per eccellenza: un'aquila coronata ad ali spiegate. Questa meravigliosa scultura presente nel coro riporta all'Alto Magistero, ossia l'organo Supremo dell'Ordine dei Templari rappresentato dalla figura del Gran Maestro. Questo dimostrerebbe che quello era il posto dove sedeva il Principe Gran Maestro.
Nella chiesetta di Santa Maria di è presente un bassorilievo in pietra posto immediatamente sopra la porta di ingresso raffigurante un giglio tipicamente Merovingio sovrastato da una Croce Patente. All'interno vi è una scultura rappresentante la Vergine di Costantinopoli con in braccio Gesù. Avvicinandosi alla statua è possibile notare che il bambino stringe tra le mani il manico di un pugnale a cui è stata amputata la lama. Sotto la vernice utilizzata per il restauro si intravedono dei gigli Merovingi posti sull'abito indossato dal bambino. La curiosità sta nel fatto che secondo alcune teorie, la Maddalena è stata la sposa di Cristo ed i Merovingi sono stati i discendenti.
Un altro personaggio legato al mito e quindi oggetto di studi è "Bernard de Fontaine", meglio conosciuto come San Bernardo da Chiaravalle.
S. Bernardo nacque nel 1090 a Fontaine-lès-Dijon, a due chilometri da Digione. Il padre era uno dei vassalli del duca di Borgogna. Nel 1115 il Conte di Champagne dona a Bernardo una intera valle chiamata "Valle dell'Assenzio", considerata maledetta per la crescita dell'omonima pianta. Interessante è anche sapere che in quella valle affioravano sorgenti d'acque solfuree e tutto il territorio era caratterizzato da una fitta vegetazione boschiva. Tali elementi rendevano quella valle strana e misteriosa. Appena insediato, Bernardo vi costruì un’abbazia e chiamò quel luogo Chiara Valle.
Ebbe un ruolo importante nella creazione dell'Ordine dei Templari riuscendo, nel concilio di Troyes del 1128, ad avere l'approvazione della regola della milizia di Cristo da parte di Papa Onorio II.
A Vaglio, il luogo dove esisteva la chiesa di San Bernardo era chiamato "Serra di San Bernardo", tra i boschi dove cresceva la pianta dell'assenzio, in una zona ricca di sorgenti d'acqua solfurea. Questi elementi che accomunano luoghi così distanti come una valle dello Champagne e Vaglio sono a dir poco impressionanti.
Osservando la statua di San Bernardo si nota che ai piedi è collocata una testa mozzata. Sotto la testa è presente un acronimo: "MM". Sul lato sinistro della statua ce n’è un altro: "BF ". Gli studi su quale sia la vera identità del personaggio posto ai piedi della statua di Bernardo e il significato dei due acronimi portano ad una scoperta incredibile. Il personaggio barbuto posto ai piedi di Bernardo potrebbe essere "Jaques de Molay", ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Templari. Il primo acronimo sta per MAGISTER MILITIAE mentre il secondo per BERNARD FONTAINE. Corrispondono praticamente all'inizio e alla fine dell'Ordine dei Templari. Ma c’è ancora un altro elemento particolare nella statua di San Bernardo. Sul volto di Jaques de Molay ci sono segni alquanto strani, che ricordano una croce, un triangolo ed infine un cerchio. Ecco allora il colpo di scena: un tipico QUATRE DE CHIFFRE spaventosamente tracciato sul cranio di De Molay, quasi come se l'autore avesse volutamente firmare quell’opera. Il Quatre de Chiffre è un tipico simbolo della geometria sacra. Questo simbolo riconduce alla teoria secondo cui vi è stato l'utilizzo della geometria sacra nella costruzione dell'impianto della cattedrale di Acerenza, non dimenticando che la stessa venne realizzata da Arnaldo monaco di Cluny.
Vaglio oggi vanta la presenza dell'unico esemplare al mondo di scultura antica in cui contemporaneamente si concretizzano cultura celtica, simbologia sacra, geometria aurea e testimonianze reali di quello che era considerato un cammino iniziatico che vede la luce e le tenebre in quelle meravigliose terre.

Comments :
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      17th August, 2019 at 01:25 pm
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