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I Cammini di Sant’Egidio: il percorso turistico religioso passa anche da Latronico

Un percorso di turismo religioso tra fede, cultura, arte e tradizioni nel segno dell'abate di Saint-Gilles

I Cammini di Sant’Egidio: il percorso turistico religioso passa anche da Latronico
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I Cammini di Sant’Egidio: il percorso turistico religioso passa anche da Latronico

Un percorso di turismo religioso tra fede, cultura, arte e tradizioni nel segno dell'abate di Saint-Gilles

S’intitola “I Cammini di Sant’Egidio” il libro di Salvatore Puglisi, sindaco di Linguaglossa in provincia di Catania, il quale si è fatto artefice di un progetto davvero ambizioso, quello di immaginare un percorso di turismo religioso tra fede, cultura, arte e tradizioni, sul modello del cammino di Santiago di Compostela o della via Francigena.

Sant’Egidio, eremita del VII secolo, dalla natia Grecia si trasferì ad Arles (Francia), dove fondò un’abbazia. La sua figura di difensore dei deboli e degli oppressi in una società, come quella dell’Alto Medioevo caratterizzata dal privilegio e dalla sopraffazione, il rispetto per la natura e gli animali, ne fecero l’intercessore privilegiato per comunità piccole e insicure, nonché il patrono e protettore del bestiame, dei malati di lebbra e dei disabili. Il suo culto si diffuse in tutta Europa, dalla Francia all’Italia, dal Belgio all’Olanda. Si festeggia il 1° settembre.

In Italia sono ventisei le località accomunate tutte dal culto per questo santo che vanno dalla Valle d’Aosta alla Sicilia: Verrès (Aosta), Rubiana e San Gillio (Torino), Cona-Pergolotte (Venezia), Cavezzo (Modena), Gambettola (Forlì Cesena), Monte San Savino (Arezzo), Avigliano Umbro (Terni), Staffolo (Ancona), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Civitaquana (Pescara), Caprarola, Cellere e Orte (Viterbo), Mompeo (Rieti), Camerata Nuova, Filacciano, Rocca di Cave e Tolfa (Roma), Terelle (Frosinone), Frosolone (Isernia), Grottolella e Melito Irpino (Avellino), Altavilla Silentina (Salerno), Latronico (Potenza) e Linguaglossa (Catania).

L’idea è appunto quella di valorizzare questo legame quasi invisibile tra tutte queste località attraverso un percorso di fede e di turismo religioso allo scopo di attrarre turisti italiani e stranieri in un itinerario a tappe da percorrere anche a piedi o in bici, capace di offrire bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche, ma anche suggestioni folkloristiche, ascetiche e spirituali.
Il libro del primo cittadino di Linguaglossa è corredato dai saggi introduttivi di alcune personalità tra cui anche il sindaco di Latronico, Fausto De Maria.


In una nota i promotori del progetto fanno sapere che si tratta di “un progetto nuovo ma dal cuore antico, perché si inserisce in maniera positiva e propositiva nel contesto della ripresa dei viaggi e del turismo dopo lo stop imposto dalla pandemia, con un’offerta integrata e in linea con le rinate esigenze di spiritualità. Le radici affondano nell’antichità, nei pellegrinaggi medioevali sulle vie della fede, nelle radici millenarie del culto per l’Abate di Saint-Gilles e nelle tradizioni storiche dei territori che lo venerano come patrono”.

Un filo sottile di leggende, devozione e fede popolare, accomuna nel suo nome luoghi distanti tra loro, sparsi da un capo all’altro dell’Italia.
Il progetto è nato dall’unione di due differenti aspirazioni, religiosa e laica. La prima, in capo al sacerdote don Orazio Barbarino e alla Confraternita di Sant’Egidio Abate di Linguaglossa, promotori nel 2015 del gemellaggio tra la comunità etnea e quella francese di Saint-Gilles du Gard. L’altra avviata nel 2017 dal sindaco Puglisi, che ha creato una rete con i Comuni egidiani.

Grazie al coinvolgimento della Comunità di Sant’Egidio di Roma, nel 2018 si è tenuto il primo incontro tra i rappresentanti dei Comuni. Nel 2019, nella Sala stampa della Camera dei Deputati, alla presenza del segretario generale della Comunità di Sant’Egidio, Cesare Zucconi, e di altre autorità, è stato siglato un protocollo d’intesa per dare vita a una rete di condivisione sociale, culturale e religiosa e attuare iniziative tese a rafforzare le relazioni di amicizia e scambio tra le località coinvolte, creando un circuito virtuoso di iniziative religiose, turistiche, culturali e commerciali, in vista del 1300esimo anniversario della morte del Santo (2020).

La pandemia ha poi costretto a cancellare o rimandare le attività in calendario, ma non ha fermato il percorso di aggregazione culminato il 7 marzo di quest’anno con la prima Conferenza dei Comuni egidiani a Linguaglossa, sotto il patrocinio della Conferenza Episcopale Siciliana. Nell’estate appena trascorsa gli scambi tra le comunità di Latronico e Linguaglossa hanno portato le rispettive comunità sui luoghi di culto egidiano, alla scoperta delle rispettive bellezze paesaggistiche e culturali.

Innumerevoli le ricadute del progetto, dal recupero alla valorizzazione di beni culturali ed ecclesiastici e al ripopolamento di borghi e piccoli comuni grazie alla maggiore attrattività economica, dall’implementazione della coesione sociale alla possibilità di creare una massa critica per attrarre fondi comunitari, senza calcolare le implicazioni di natura religiosa, spirituale e immateriale.

Comments :
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      17th August, 2019 at 01:25 pm
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