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Cento anni di Rocco Scotellaro: tutti gli eventi in Basilicata e non solo

Da Tricarico, paese d’origine del poeta contadino, a Roma: tutte le date delle celebrazioni in onore di una delle “penne” più importanti della storia lucana

Cento anni di Rocco Scotellaro: tutti gli eventi in Basilicata e non solo
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Cento anni di Rocco Scotellaro: tutti gli eventi in Basilicata e non solo

Da Tricarico, paese d’origine del poeta contadino, a Roma: tutte le date delle celebrazioni in onore di una delle “penne” più importanti della storia lucana

La Basilicata si prepara a celebrare uno dei suoi simboli letterari (e anche politici) più importanti: Rocco Scotellaro. Il “poeta contadino” - comunemente chiamato anche il “poeta sindaco” per i suoi 4 anni anni come primo cittadino di Tricarico - è stato uno dei protagonisti lucani del secondo dopoguerra, contribuendo in maniera decisiva a plasmare l’identità del popolo lucano e a far emergere il malessere sociale che ai quei tempi caratterizzava la sua terra.

Scotellaro è stato sindaco, scrittore e intellettuale, una figura storica che si prodigò per il riscatto sociale e per valorizzare le radici del Sud in vista di un’emancipazione politica e culturale della Lucania e del Mezzogiorno. A soli 23 anni, nel 1946, fu eletto sindaco di Tricarico ed esercitò il suo mandato con passione, combattendo la piaga dell’analfabetismo e garantendo diritti ai più poveri per sanità, scuola e lavoro. Iscritto al Partito Socialista, fu tra i maggiori promotori della Riforma Agraria del Sud mentre nel 1947 fondò, grazie al contributo dei cittadini - il coinvolgimento della popolazione nelle questioni sociali fu uno dei suoi cavalli di battaglia politici più importanti - l’Ospedale Civile di Tricarico. Il successivo arresto per un accusa di concussione, che gli costò 45 giorni di carcere a Matera, interruppe bruscamente la sua attività politica. Nonostante ciò, non smise mai di amare la sua gente e la sua terra.

Tutte le sue opere hanno al centro le storie di quella società contadina a cui orgogliosamente rivendica di appartenere. Iniziò a pubblicare sulla rivista “Botteghe Oscure”, dove tra il 1948 e il e il 1953 uscirono molte poesie e racconti. In molti lo ricordano per le sue composizioni poetiche, ma Scotellaro fu anche autore di un romanzo (L'uva puttanella), un'inchiesta (Contadini del sud), un'opera teatrale (Giovani soli) e diversi racconti.

Tra i suoi scritti più famosi, non si può non ricordare la sua composizione giovanile (è del 1940) dal titolo “Lucania”:

“M'accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
d'un'inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d'argento
e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano”.

Lo stile è ben diverso da quello che adotterà in futuro. Questi versi sono ancora caratterizzati da un'ambientazione pastorale serena, armoniosa e forse ingenua dell’attività contadina. Con il tempo, il poeta di Tricarico maturerà una visione della realtà più critica e severa, dovuta anche alla guerra e al peggioramento delle condizioni di vita nella sua terra. Due esempi su tutti sono le composizioni “Passaggio alla città” e “La fiera”.

Con la fine del conflitto, Scotellaro maturò una coscienza politica molto forte che mise a disposizione delle sue opere. Sì può notare come le composizioni della fine degli anni ‘40 siano pregne di riscatto politico e sociale della civiltà contadina, con i “cafoni” pronti a rivendicare i propri diritti. Il suo entusiasmo è sicuramente dovuto alla fine del conflitto e alle prospettive politiche che si aprono nel Meridione, dove la sinistra aveva acquisito nuova linfa, tanto che, dopo la vittoria della DC nel 1948, i suoi versi da entusiasti si trasformano in consapevole rassegnazione (“Pozzanghera nera il 18 aprile”). Ciò non comportò la fine della sua “militanza” che si trasformò da politica a letteraria, un passaggio comunque importante, dati i numerosi riconoscimenti arrivati nel corso del tempo. Il poeta contadino è sicuramente uno dei simboli più fulgidi della “questione meridionale” del secondo dopoguerra.

Come si può ben comprendere da questa breve descrizione dell’attività politica e intellettuale di Scotellaro, il poeta fu ed è tuttora uno dei nomi di riferimento della storia lucana contemporanea. Ecco perché a 100 anni dalla sua nascita la Basilicata - e l’Italia intera - hanno deciso di ricordarlo.
Ecco gli eventi:

• 19 aprile, Tricarico (MT): Apertura ufficiale delle celebrazioni in onore di Scotellaro da parte della Regione Basilicata;

• 20 aprile, Tricarico (MT): La Pro Loco di Tricarico organizza un evento per celebrare il poeta di contadino all’insegna della socialità e la convivialità, presso la Biblioteca comunale;

• dal 21 aprile al 5 giugno: “sempre nuovo è… Scotellaro. Al bivio. La giovane scalmana di Rocco Scotellaro”, una mostra dedicata al poeta presso l’Ex ospedale San Rocco a Matera, dove il poeta fu ingiustamente recluso negli anni ‘50.

• 26-28 giugno, Tricarico (MT): Convegno internazionale di Studi: “Rocco Scotellaro, un intellettuale contadino scrittore oltre la modernità”;

• 7 settembre, Matera: seminario di Studi “Rocco Scotellaro, l’esempio di un Mezzogiorno attivo” a cura di Franco Vitelli;

• 1 maggio, Roma, Auditorium Parco della Musica ore 11:00. Concerto: “Rocco Scotellaro, sempre nuova e l’alba”. Le poesie dell’autore lucano saranno musicate da Ambrogio Sparagna e interpretate dall’Orchestra Popolare Italiana. Ospite, Peppe Servillo;

• 20 settembre – 19 novembre, Roma Galleria Nazionale Arte Moderna e contemporanea. Ci sarà una mostra intitolata “la mia patria è dove l’erba trema”. Gli artisti contemporanei rileggeranno l’opera di Rocco Scotellaro. A cura di Giuseppe Appella;

• 22 settembre, Matera. Seminario di Studi: “Il Mezzogiorno e Scotellaro: cinema, documentari, fotografia”, a cura di Goffredo Fofi e Sebastiano Martelli;

• 27 ottobre, Matera. “Rocco Scotellaro e il punto di vista degli scrittori”. Un incontro a più voci nella suggestiva location dei Sassi, espressione storica della civiltà contadina, a cura di Giulia Dell’Aquila.

Comments :
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